Categorie: Costume

Sono ovunque, sono Hipster

PALERMO, 27 SETTEMBRE 2013 – Se sei un hipster non devi ammettere mai di essere un hipster. Questa è la regola numero uno, e credo si possa tranquillamente dire che sia anche la seconda e la terza regola perché per il resto definire un Hipster è tutt’altro che semplice. Ecco un decalogo per riconoscere un genere di non appartenenza.

Situazione esempio: vi trovate in una via del centro, siete seduti a un tavolino del bar, davanti la vostra birra, alla vostra destra un amico, di fronte illa vostroa partner e alla vostra sinistra un individuo che porta i baffi con le punte all’insù. Cercate di dimostrarvi indifferenti, fate appello a tutta la vostre aperture mentali; concetti come “libertà di espressione”, “moda vintage”, “deve essere francese” , “ma dice vero?”, fanno capolino nella vostra mente, ma per quanto vi sforziate un ghigno vi si dipinge in volto e la vostra testa si muove in modo coordinato ai movimenti delle punte dei baffi alla vostra sinistra. Tutto a un tratto l’illuminazione : “Deve essere un hipster!”.

Soddisfatti vi girate a guardare illa vostroa partner con l’espressione di chi sa, di chi ha capito, e trovate la testa del vostroa partner che segue ritmicamente la punta dei baffi all’insù dell’individuo alla vostra sinistra. Cercate di attirare l’attenzione, ma l’hipster ha monopolizzato la discussione e continua a parlare, le teste al tavolo si muovono a tempo con la sua per l’ipnosi indotta dalla cera sulla punta dei baffi e il soggetto scambia questo annuire per interesse e approvazione profonda (e peraltro scontata) con il suo pensiero.

Gli hipster sono ovunque, disseminati e mal celati, ed esiste la possibilità che anche voi possiate essere un hipster (anche se noi non ve lo auguriamo). Di seguito un decalogo di condizioni “Non necessarie ma sufficienti” per essere un hipster.

1) L’Hipster è un anticonformista alla moda, che è come essere un vegetariano con la passione per lo stinco di maiale.

2) L’Hipster ha un Iphone e a contatto con un Samsung viene preso da convulsioni e momentanea cecità.

3) L’Hipster ama la musica di artisti che conosce solo lui, e solo finchè questa condizione sia soddisfatta.

4) L’Hipster veste spesso come un senzatetto – provate a cercare sul web “hipster or homeless” e mettetevi alla prova.

5) Per un Hipster il gadget è essenziale, non esiste un hipster che non sia fornito di accessori inutili in quantità come: il portaocchiali in legno di acero, l’accendino in cuoio borchiato, la custodia del suddetto Iphone in bamboo, la rete porta oggetti a maglia larga, la borsa tracolla di riciclo in ghisa.

6) L’Hipster ha la montatura degli occhiali spessa minimo 3 centimetri, di cellulosa e li fa somigliare tutti ad Arisa, se sono donne, e Matteo Bordone, se sono uomini (solo a volte viceversa).

7) Per un Hipster la bicicletta è il solo mezzo di locomozione, deve essere vecchia e preferibilmente a scatto fisso, le macchie di ruggine o la fuoriuscita di una molla dalla sella costituisce valore aggiunto.

8) L’Hipster è convinto di essere un po’ più intelligente della media di quelli che si sentono un po’ più intelligenti della media.

9) Un Hipster fotografa con una macchina analogica Leica con Fisheye, o con la fotocamera dell’amato Iphone, in ogni caso tutte le foto sono mosse o riprendono particolari inutili o oggetti inutili. In certi casi si tratta di foto mosse di particolari inutili di oggetti inutili.

10) L’Hipster ha letto tutti i libri che voi non avete letto, e non ha letto tutti i libri che voi avete letto.

Se siete interessati all’argomento (il che non gioca a vostro favore) vi consigliamo di approfondire con Lorem ipsum di Matteo Curti, o con l’ultimo numero di “IL“, supplemento del Sole 24 Ore che trovate questo mese in edicola, se invece il mondo Hipster non vi coinvolge e siete certi di non esserlo ricordate la prima regola: se sei un Hipster non devi ammettere mai di essere un Hipster.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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