CALTANISSETTA, 25 SETTEMBRE – La crisi economica ha causato, negli ultimi 12 mesi in Sicilia, un crollo verticale delle esportazioni di energia e di prodotti petroliferi raffinati pari al 28,4%, e una sensibile diminuzione delle giornate lavorative che ha comportato un aumento del 687% delle ore di cassa integrazione.
Questi i numeri dichiarati da Paolo Pirani, segretario nazionale della Uiltec, il sindacato dei lavoratori tessili, dell’energia e della chimica, che ha riunito a Gela (unica tappa meridionale delle sei in calendario) l’osservatorio itinerante sulle politiche industriali, attivato dalla Uil per ottenere meno tasse sul lavoro e più occupazione. Pirani ha giudicato positivamente gli impegni assunti dall’Eni in favore della raffineria di Gela ma si è detto preoccupato della situazione nazionale perché “non siamo più competitivi, abbiamo i salari più bassi d’Europa e stiamo svendendo pezzi del patrimonio industriale del nostro Paese”.
“Non c’è più tempo da perdere: occorrono cinquanta miliardi di euro – ha detto Pirani – per ridurre il cuneo fiscale e per rilanciare produzione e occupazione, partendo dal manifatturiero”. Investimenti, infrastrutture e mezzogiorno saranno, insieme a una nuova politica energetica nazionale, gli altri temi al centro della manifestazione nazionale della Uiltec in programma l’11 ottobre a Roma, mentre prende corpo l’ipotesi dello sciopero generale.