ROMA, 25 SETTEMBRE 2013 – La crisi politica in Sicilia è “una manovra congressuale del Pd”, parola di Rosario Crocetta. Il governatore ha incontrato il presidente del Senato Piero Grasso e all’uscita dal colloquio, è un fiume in piena: “Non vorrei che l’esperienza democratica della Sicilia fosse sacrificata in nome di giochetti congressuali”.
“Io non ho aperto alcuna ostilità verso il partito”, specifica Crocetta, rispondendo fermamente all’ipotesi concreta di una crisi politica nella maggioranza del governo siciliano: “Spero che non si arrivi a questo”. Eppure il governatore non chiude la porta al partito: “Parteciperò al prossimo appuntamento importante del Pd, a meno che anche quelli di Bruxelles”, continua con una battuta Crocetta “non vogliano mettermi fuori dal partito”.
La crisi però sembra evidente, nonostante le parole del presidente sul Pd: “Loro si saldano contro Crocetta. È una manovra congressuale”. Anche il segretario nazionale del partito sembra non avere un occhio di riguardo per Crocetta: i due si sarebbero dovuti incontrare in questa trasferta romana, ma il governatore ha dichiarato: “Mi dicono che non sia a Roma. Ma almeno una telefonata me l’aspetto”.
La decisione presa dalla direzione siciliana del Partito democratico di non appoggiare più l’ex sindaco di Gela sembra non far retrocedere Crocetta, che a Sky Tg 24 dichiara: “Io la Sicilia non la mollo: la mollerò quando avrò detto la parola fine alle cricche e alla mafia”, concludendo perentorio “Altrimenti non se ne parla”.
A Roma, il presidente della Regione era accompagnato dall’assessore per l’Economia, Luca Bianchi, che però, attraverso il suo profilo di Facebook ha voluto chiarire le reali ragioni della sua trasferta nella Capitale. “Ho letto ricostruzioni giornalistiche che non rispondono al vero. Oggi – ha scritto Bianchi – ero Roma per impegni istituzionali alla conferenza delle Regioni, non avevo nessun incontro programmato con i vertici del Pd, solo una birra con l’amico Bersani, come del resto è capitato molte volte negli ultimi anni. Non saranno queste giornate concitate a far perdere le buone abitudini”.
“Sul fronte politico siciliano, invece, il tempo non lavora per chi, come me, ancora ieri auspicava un supplemento di responsabilità che guardasse soprattutto alla drammatiche emergenze della Sicilia. Ribadisco che non governerò senza l’appoggio convinto del PD, le cui determinazioni, essendo un semplice iscritto, peraltro a Roma, non posso contribuire a determinare. In questo quadro, credo che al momento manchino le condizioni politiche per far fronte alla difficile manovra economica e finanziaria che ci aspetta nelle prossime settimane”.
“Sono ore difficili di riflessione – ribadisce l’assessore. – Ma i tempi di chi si assume responsabilità istituzionali non si possono determinare del tutto autonomamente. Domani sarò in giunta, per onorare l’impegno assunto in prima persona, e in nome del presidente Crocetta, nei confronti dei comuni siciliani, per apportare una variazione di bilancio che reputo necessaria per la vita degli enti locali siciliani. Venerdì mattina, in una conferenza stampa, trarrò il bilancio di questi ultimi giorni passati e comunicherò le mie decisioni su quelli a venire”.
Una comunicazione che, dopo l’affermazione di ieri in conferenza stampa – “Non farò mai parte di un governo che non abbia l’appoggio del Pd” – sembra l’annuncio velato (ma non troppo) di una decisione già presa: Bianchi lascerà la Giunta di Crocetta.