PALERMO, 23 SETTEMBRE 2013 – Adesso è ufficiale. Il Pd ha ritirato il sostegno a Crocetta dopo la votazione a maggioranza della relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo. Solo sette i voti contrari. Con questo voto, il partito chiede ai quattro assessori che lo rappresenta in giunta di dimettersi: si tratta di Luca Bianchi (Economia), Nelli Scilabra (Formazione), Mariella Lobello (Ambiente) e Nino Bartolotta (Infratrutture). Chi non lo farà rimarrà a titolo personale e sarà deferito ai garanti del partito.
In giornata era arrivato il siluro di Cracolici. “Noi e il governatore – ha detto l’ex presidente della commissione Spending Review – abbiamo capito di avere visioni sul governo e sulla Sicilia diametralmente opposte e non possiamo che considerare finita questa esperienza, anche perché nessuno degli assessori attualmente presenti in giunta può veramente considerare rappresentante del Pd”. Sono parole pesanti quelle giunte direttamente dalla direzione dei Partito democratico all’indirizzo del Governatore, che, da par suo, ha disertato l’assemblea.
Gli ha fatto eco il segretario regionale dei democratici, Giuseppe Lupo, che ha invitato anche gli assessori in quota Pd a dimettersi. A questo punto la maggioranza si può dire definitivamente spaccata definitivamente. Il partito non parteciperà al vertice di maggioranza e deciderà di volta in volta, atto per atto, se appoggiare l’azione del governo. La relazione del segretario, che ha usato toni molto duri nei confronti di Crocetta e del governo giudicato “debole e inefficace”, e’ stata applaudita da buona parte dei componenti presenti alla direzione. “Mi dispiace constatare – ha detto Lupo – che il governatore ha preso le distanze dal Pd e questo ci dispiace dopo questi mesi di governo insieme”.
“Da questo momento – aveva detto in precedenza Cracolici – se gli altri accoglieranno questa proposta potremo comportarci responsabilmente e valutare di volta in volta sulle proposte che verranno fuori dal governo. Noi non abbiamo mai chiesto il rimpasto, ma un rafforzamento dell’azione di governo, che il presidente avrebbe anche potuto fare con gli stessi uomini se l’avesse ritenuto opportuno”.
In serata è poi arrivata la replica di Crocetta: “Sono esterrefatto. In uno dei momenti più dolorosi della mia vita, con due agenti di scorta in rianimazione, mi trovo davanti al muro di gomma di un pezzo dei dirigenti del Pd. Mi tolgono sostegno? Si assumano responsabilità storica, io vado avanti, ho il mandato del popolo siciliano e della base del partito”. Così il governatore della Sicilia ha commentato ai microfoni dell’Ansa la decisione del Pd di togliere il sostegno alla sua giunta, chiedendo le dimissioni degli assessori espressione dei democratici.
”Il problema con quel pezzo del Pd che ha fatto votare una cinquantina di persone per togliermi il sostegno – ha aggiunto – è legato solo alle poltrone. Tutto è nato per una questione di poltrone, se qualcuno dice che non è così vuol dire che sono il primo a non averci capito nulla. Purtroppo però è così, perché ho offerto la massima disponibilità a dialogare, mi hanno risposto con degli aut aut, facendo i nomi degli assessori da sostituire, tra cui quello di Luca Bianchi”.