Agueci, frecciata a Crocetta: “Denunce alla Procura non diventino un alibi”

di Redazione

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Agueci, frecciata a Crocetta: “Denunce alla Procura non diventino un alibi”

| lunedì 23 Settembre 2013 - 14:46

tribunale palermo

PALERMO, 23 SETTEMBRE 2013 – “Le denunce alla Procura della Repubblica non diventino un alibi per bloccare i procedimenti amministrativi”. Parole di Leonardo Agueci, procuratore aggiunto di Palermo, rilasciate a margine di ‘Rating della legalità’, un incontro organizzato allo Steri dall’associazione Link Lead. “Negli ultimi tempi la Regione Siciliana ha notevolmente incrementato le comunicazioni verso la Procura – ha puntualizzato nel corso del suo intervento -, ma non diventi un alibi per paralizzare tutto e dire ‘su questo sta indagando la magistratura, quindi…'”.

 

“Noi operiamo con la massima discrezione – ha aggiunto – per non bloccare l’attività amministrativa e per evitare che si blocchi qualche cosa che possa garantire un alibi”. Agueci ha anche risposto a una precisa domanda sull’inchiesta per le spese dei gruppi parlamemtari all’Ars confermando che qualcosa esista effettivamente.

 

L’indagine è stata aperta oltre un anno fa, all’indomani del caso Fiorito, l’ex capogruppo del Pdl nel Consiglio regionale del Lazio, arrestato per le spese folli dei fondi pubblici. Sulla scia del caso Batman scattarono inchieste in diverse regioni d’Italia, compresa la Sicilia. La guardia di finanza ha effettuato una serie di visite all’Assemblea regionale siciliana, a cavallo tra la passata legislatura e quella in corso, acquisendo informazioni e documenti in tutti i gruppi parlamentari, trovando collaborazione da parte della Presidenza. Le indagini delle Fiamme gialle sono ancora in corso. “Stiamo lavorando” ha confermato il procuratore Agueci che coordina l’inchiesta, parlando a margine di un convegno a Palermo. “Cerchiamo di definirla nei tempi più rapidi possibili – ha aggiunto – ma è ancora presto per dire che l’indagine è conclusa “.

 

Il procuratore ha detto la sua anche sulle forze politiche e le inchieste che hanno visto coinvolti diversi loro esponenti negli ultimi tempi. Per Agueci non vi sono enormi differenze tra un partito e l’altro:”Nei comportamenti concreti non ho visto un partito degli onesti e uno dei disonesti. Nelle forze politiche che ho conosciuto, non solo quelle attuali ma anche quella della cosiddetta Prima Repubblica, non ho mai visto una forza politica che fosse più impegnata di altri sul piano della legalità e dell’onestà”.

 

“Le forze politiche fanno le loro scelte politiche, su cui anche noi magistrati possiamo dire la nostra nel senso che alcune decisioni possono essere condivisibili o meno”, ha aggiunto. “E’ successo che a volte ci si sente a posto mandando le carte in Procura, a volte – è l’analisi di Agueci – può essere un’alibi per forme di poca efficienza e irresponsabilità, anche se questi sono profili che ci interessano fino a un certo punto”.

 

Sicuramente, “tutto quello che arriva in Procura lo valutiamo e anzi – dice il magistrato – siamo ben contenti che i comportamenti della pubblica amministrazione ci vengano sottoposti rendendo ancora più completa la nostra azione di contrasto agli illeciti penali”. 

 

Tornando sull’argomento inchieste Agueci sottolinea come si lavori su più fronti: “Non c’è settore della pubblica amministrazione su cui non abbiamo ricevuto delle denunce, poi vanno valutate. In questo momento la formazione professionale è in primo piano, ma indaghiamo anche su altro”. Tra le inchieste più “calde” ci sono quelle sulla organizzazione dei “Grandi eventi” e sul Ciapi di Palermo, l’ente di formazione controllato dalla Regione. “Stiamo cercando di definirli , spero al più presto”, ha concluso.

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