TERMINI IMERESE, 19 SETTEMBRE 2013 – Dopo anni di rinvii e pause sembra essere arrivato il momento del lieto fine per l’interporto di Termini Imerese. È stata aggiudicata, infatti, la gara per la progettazione, realizzazione e gestione di quella che sarà la più grande infrastruttura dell’intera Sicilia occidentale.
Saranno necessari 60 milioni di euro per coprire le spese dei lavori, e altri 15 milioni saranno impiegati per gli espropri, le spese tecniche e gli imprevisti, per un totale di 75 milioni di euro. L’appalto dell’opera, i cui lavori dureranno circa 25 anni, è stato conferito, con la formula del cofinanziamento, a un consorzio di imprese al cui capo c’è la Tecnics spa e del quale fanno parte anche Cogip, Sintec e Notarimpresa.
“Si tratta di un’infrastruttura – sostiene il presidente di Sis, Società degli Interporti Siciliani, Alessandro Albanese – che rivoluzionerà il sistema dei trasporti di merci in Sicilia. Un punto di svolta per lo sviluppo economico non solo del polo industriale di Termini Imerese, ma di tutto il circuito della Sicilia”.
Queste le prossime tappe: “Fra un paio di mesi – spiega il responsabile unico del procedimento, Francesco Di Salvo – il raggruppamento di imprese potrà cominciare la progettazione definitiva e poi l’esecutiva. Entro giugno 2014 l’inizio dei lavori, che dovrebbero durare 18 mesi”.
“La realizzazione dell’opera darà lavoro a un centinaio di persone per due anni. Questo – secondo il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato – fa tirare un sospiro di sollievo alla città e al territorio”.
L’opera servirà a mettere in collegamento lo scalo ferroviario, l’autostrada, il porto, insomma sarà uno snodo fondamentale per la logistica, per abbattere le distanze da coprire su gomma, in nave, su rotaia, in aereo. L’interporto sarà dotato di un terminal ferroviario che potrà consentire un elevato livello di integrazione e coordinamento tra Strada, Ferrovia, Mare e dalla combinazione Strada-Mare e dalla combinazione tra Strada-Ferrovia. Il progetto prevede che l’interporto si estenderà nella fascia di territorio compresa tra il porto di Termini Imerese e il fiume Himera all’interno della cosiddetta terza fase dell’Area di Sviluppo Industriale. In questa ampia zona si svilupperanno i quattro poli dell’interporto.
Il Polo Direzionale ospiterà la sede degli uffici amministrativi e direzionali dell’interporto e le imprese principali che operano nel settore della logistica, una foresteria/motel e aree di ristorazione per gli autotrasportatori. E ancora parcheggi e aree di servizio. Il Polo Direzionale sorgerà nell’area che ospitò il sogno industriale degli Enti Economici, e cioè laddove oggi ci sono gli scheletri della ex Chimed.
Il Polo di stoccaggio, dove verranno raccolte le unità di carico in attesa del trasporto (stradale, ferroviario o marittimo) verso la destinazione finale.
Il polo intermodale, sede del terminal ferroviario, sede dei servizi di scambio tra strada e rotaia.
Il polo logistico, l’area cioè destinata alle operazioni di raccolta, distribuzione e stoccaggio delle merci, composizione e scomposizione delle unità di carico e destinata comunque a tutte le altre eventuali operazioni e funzioni di tipo logistico.
Per ogni polo sono state progettate le seguenti reti:
1) reti mobilità: stradale, ferroviaria e movimentazione
2) reti idrauliche: impianto adduzione acque, fognario acque bianche, fognario acque nere, antincendio
3) reti elettromagnetiche: elettrica, video sorveglianza, informatica
4) reti termomeccaniche: impianti di climatizzazione
Arriva al traguardo un percorso cominciato nel 2009 quando una delibera del Cipe ha approvato il progetto preliminare.
Nel gennaio del 2010 è stata pubblicata la delibera del Cipe, comitato interministeriale programmazione economica. Poi la pubblicazione del bando. Nell’aprile del 2011 il bando è stato trasmesso e poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Unione europea e Repubblica Italiana. Oggi l’aggiudicazione.