ROMA, 19 SETTEMBRE 2013 – Risolvere il problema della fuga di acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima entro marzo 2014: la richiesta è arrivata direttamente dal primo ministro giapponese, Shinzo Abe, che ha parlato oggi ai vertici della Tepco, la società elettrica che gestisce l’impianto.
Sono passati quasi due anni dalla serie dei quattro incidenti responsabili del disastro nucleare, occorsi a seguito del terremoto e dello tsunami del Tōhoku, ma non sono diminuite le preoccupazioni in termini di impatto ambientale e rischi per la salute.
Si tratta della seconda visita del premier all’impianto, dopo quella dello scorso 29 dicembre: Abe ha ribadito che “l’acqua contaminata è stata bloccata nello spazio di 0,3 chilometri quadrati dal perimetro della centrale stessa”.
La tematica è tornata alla ribalta proprio a causa di fughe di acqua radioattiva: il premier giapponese ha incontrato i dipendenti della centrale che monitorano i serbatoi ed ha presentato il nuovo sistema di decontaminazione “Alps”, un dispositivo che non è ancora entrato in funzione a pieno regime, ma che servirà a filtrare la maggior parte degli elementi radioattivi.
Attraverso le sue parole il governo ha voluto dimostrare il proprio impegno per risolvere la crisi, nell’ambito di una vicenda che diventa ancora più problematica in relazione all’assegnazione delle Olimpiadi del 2020 alla città di Tokyo, che si trova a 200 chilometri da Fukushima.