NEW YORK, 19 SETTEMBRE 2013 – Cosa hanno in comune Google, la salute e la vecchiaia? Apparentemente nulla. La risposta risiede invece in una parola: Calico, questo il nome della società presentata qualche ora fa da Google stessa mirata agli studi sulla salute, sul benessere ma soprattutto sul nesso tra malattie e vecchiaia.
Calico, acronimo di California Life Company, sarà capitanato da Arthur Levinson, membro del board direttivo della Apple nonché attuale presidente della Genetech, azienda specialicazzata in attività biotecnologiche.
“In alcuni settori, possono essere necessari dieci o venti anni perché un’idea si possa trasformare in qualcosa di reale. La cura della salute rappresenta certamente una di queste aree: dovremo concetrarci sulle cose più importati, così da poterle realizzare entro uno o due decenni”, queste le parole di Larry Page, creatore di Google assieme a Sergey Brin, in un’intervista rilasciata al Times. “Una delle cose a cui pensavo – prosegue – è che deve essere fantastico sconfiggere mali come il cancro, per cui si potrebbero aggiungere almeno tre anni di vita alle persone”.
Di cosa esattamente si occuperà questa società non è ancora dato saperlo, c’è chi dice che abbia come intento quello di allungare la vita degli umani e chi, sostenendo quest’ultima ipotesi, parli di teorie complottistiche per far aumentare in futuro gli utenti di Google.
Non è comunque la prima volta che il progetto Calico viene nominato, già nel 2011, durante la famosa cena tra Barack Obama ed i nomi più importanti del web, Levinson aveva detto: “Durante la mia permanenza nel board di Google, io e Larry Page ci siamo conosciuti bene. Quando lui e Bill Maris mi hanno proposto di avviare un progetto finalizzato allo studio dell’invecchiamento e delle malattie, la cosa mi ha interessato molto”.
“Cosa significa invecchiare? Esiste un collegamento diretto tra alcune patologie e l’avanzare delle età? Siamo stati subito d’accordo che con persone preparate, una solida base culturale ed un sano disprezzo per la parola ‘impossibile’ potremo fare progressi partendo da queste domande, migliorando così la vita delle persone”, ha poi concluso.
Tim Cook, nonostante le divergenze tra Apple e Google avute qualche tempo fa, ha pienamente appoggiato questo progetto sostenendo: “Athur è uno di quei ‘folli’ che pensano dovrebbe andare diversamente. Non c’è nessuno meglio di lui per guidare questa missione e siamo ansiosi di poterne vedere i risultati”.