ROMA, 19 SETTEMBRE 2013 – Via libera dell’aula della Camera al testo contro l’omofobia, ma salta l’accordo di maggioranza Pd-Pdl. Al centro dello scontro l’emendamento del democratico Walter Verini che estende ai reati fondati sull’omofobia o transfobia le aggravanti previste dalla legge Mancino (pena aumentata fino alla metà). 354 i voti favorevoli, 79 i contrari e il Pdl promette battaglia al Senato.

Al momento dell’approvazione finale i sì sono stati 228, gli astenuti 108, i contrari 57. Adesso il provvedimento passa all’esame del Senato. Sulla legge la maggioranza però si è spaccata. Il Pd, infatti, ha votato a favore insieme a Scelta Civica, mentre il Pdl ha votato contro insieme a Lega e Fratelli d’Italia. Sel e M5S si sono astenuti. Attacchi da più parti, soprattutto dalla Rete, sono arrivati al Partito democratico per un subemendamento presentato da Gregorio Gitti di Scelta Civica e votato dal Pd, che esclude dall’applicazione le “opinioni espresse all’interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa”.

Per protesta contro i colleghi parlamentari, la presidente della Camera Laura Boldrini e il modo in cui è stato affrontato un tema come quello dell’omofobia i deputati del Movimento 5 Stelle hanno lanciato l’iniziativa di baciarsi in Aula, senza distinzione di sesso. Perchè, come hanno scritto sui social network un “bacio e un abbraccio non devono far paura a nessuno”.

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