Tares, il Comune di Palermo sbaglia i calcoli: banche e uffici pubblici da rimborsare

di Redazione

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Tares, il Comune di Palermo sbaglia i calcoli: banche e uffici pubblici da rimborsare

| mercoledì 18 Settembre 2013 - 08:26

palazzo delle aquile

PALERMO, 18 SETTEMBRE 2013 – Ancora problemi per la Tares, la tassa per rifiuti e servizi appena entrata in vigore: il Comune di Palermo dovrà restituire a banche e uffici pubblici parte dell’acconto che hanno già versato, superiore a quanto dovuto.

 

Al centro della vicenda ci sono diversi enti pubblici ed istituti di credito, ma anche lidi e magazzini: gli interessati si sono ritrovati a versare un acconto del 50 per cento che in alcuni casi superava addirittura l’importo dell’intera tassa. Le utenze in questione sono tutte non domestiche: l’amministrazione comunale aveva originariamente previsto una differenziazione nelle modalità di pagamento, con il versamento del 20 per cento di acconto entro il 15 settembre e il resto il 15 novembre. Tuttavia la proposta di delibera dell’assessorato non ha fatto in tempo ad essere approvata, mantenendo quindi modalità uniche per tutti gli utenti.

 

Adesso quindi il Comune si ritrova a dover rimborsare circa un centinaio di banche e altrettanti uffici pubblici: l’assessore ai Tributi, Luciano Abbonato, ha assicurato che che le utenze andranno tutte a rimborso; inoltre è previsto un incontro con la commissione Bilancio per fare ulteriore luce sulla vicenda Tares.

 

La questione dei rimborsi ha suscitato polemiche e reazioni, come quella di Giulio Tantillo, capogruppo del Pdl: “Queste categorie – ha dichiarato a la Repubblica – sono state agevolate. E l’amministrazione solo dopo ha capito che avrebbero pagato di più. Così è corsa ai ripari con una proposta che negli uffici è arrivata solo il 14 agosto. Ci sono anche altre storture che cercheremo di correggere con gli emendamenti”. Le agevolazioni cui si riferisce Tantillo si traducono in un calcolo con un abbattimento cospicuo, che nel caso degli istituti di credito ha raggiunto il 75 per cento in meno rispetto alla vecchia Tarsu. Altre polemiche sono state sollevate da Rosario Filoramo del Pd, che ha denunciato squilibri tra le cifre dovute dalle utenze domestiche e quelle corrisposte dalle banche, e chiede una revisione dei coefficienti annunciati, promettendo “barricate” in Consiglio Comunale.

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