PALERMO, 18 SETTEMBRE 2013 – Il presidente del Senato Pietro Grasso oggi si è recato in visita a Marcinelle per un memoriale delle vittime della strage del 1956, ricordando che il “lavoro è importante” e che “questa tragedia è servita per ricordare al mondo l’importanza dei diritti e della sicurezza dei lavoratori”.
Perché questa tragedia deve essere ancora ricordata? L’importanza dell’incendio di Marcinelle si può raccontare solo attraverso la cruda cronaca di quella giornata.
Era l’8 agosto 1956 quando nella miniera di carbone di Marcinelle, la Bois du Cazier, un operaio italiano azionò un ascensore mentre stava salendo un montacarichi: si tranciò un tubo di petrolio e scoppiò uno degli incendi più devastanti della storia europea del XXI secolo.
Morirono 262 minatori di 12 nazionalità: più della metà, 136, erano italiani arrivati in Belgio dopo il grande accordo tra Roma e Bruxelles sulla fornitura di manofopera in cambio di carbone.
Dopo l’incendio, il più grande in una miniera europea, seguì il processo che si concluse con l’assoluzione dei dirigenti della società mineraria e la responsabilità fu attribuita all’addetto alla manovra del carrello, l’italiano che azionò l’ascensore.