PALERMO, 17 SETTEMBRE 2013 – Otto tra boss e gregari di Cosa nostra sono stati arrestati, un intero mandamento decapitato, quello di San Giuseppe Jato, in una maxi operazione condotta dai Carabinieri di Monreale per smantellare un sistema di produzione, stoccaggio e spaccio di droga, all’alba nell’area occidentale della provincia di Palermo, tra i comuni di San Giuseppe Jato e Camporeale, ma è polemica sugli ordini di custodia cautelare.
Cento i militari impiegati, supportati dall’alto da due elicotteri. Le indagini, coordinate dai Procuratori aggiunti Teresa Principato e Vittorio Teresi, si incanalano nel filone di inchieste che ha portato alle operazioni “Perseo”, del dicembre 2008, “The End” del novembre 2010 e Nuovo Mandamento, che ha portato una serie di arresti nel mandamento di Porta Nuova lo scorso aprile. Dalle indagini, avviate dai magistrati nel 2010 emerge una fitta rete finalizzata alla coltivazione e, successivamente alla vendita di cannabis. Sequestrati 45 chilogrammi di cannabis, per un totale di circa 55 mila dosi e un valore approssimativo vicino al mezzo milione di euro.
L’attività era quella di una vera e propria azienda agricola, con uomini impegnati nei vari compiti, dalla semina alla concimazione, dal trasferimento delle piantine appena germogliate in luoghi di sicurezza, al riparo tra vigneti e uliveti sparsi sul territorio, alla raccolta ed essiccazione del prodotto stoccato. Erano stati utilizzati persino i terreni di un’ingnara vecchietta. L’attività dei carabinieri, attenti nel non intervenire immediatamente nel sequestrare piccole piantagioni, in attesa di scoprire la base operativa, ha portato alla scoperta del quartier generale del mandamento: la masseria di Salvatore Mulè.
“La mafia non si ferma e neanche noi” dice Teresi parlando del ricambio ai vertici del mandamento, che, dopo l’estromissione dai giochi dei Vitale, ha visto la scalata alle posizioni di vertice di personaggi di diversa estrazione, dediti a traffici come quello appena sgominato. “Un tempo la mafia era più dedita ai grandi traffici internazionali di droga – continua il Procuratore aggiunto – oltre che alle estorsioni, adesso, anche in virtù della scarsa disponibilità economica dovuta alla crisi generale, Cosa nostra si è dedicata a traffici più modesti”.
Piccola polemica, poi, riguardo gli ordini di custodia cautelare. “Avevamo richiesto 22 ordini – precisa Teresi – ma il Gip ha ritenuto opportuno convalidarne otto, perché gli altri interessati erano già in carcere, ma la richiesta era legata al fatto che spesso anche dal carcere vengono dati ordini e guidati mandamenti”.
Ecco l’elenco degli arrestati nell’operazione antidroga condotta dai carabinieri nel Palermitano. Sono Giovanni Battaglia, 28 anni, nato ad Alcamo ma residente a Camporeale; Baldassarre Di Maggio, 34 anni, di San Giuseppe Jato; Pietro Ficarrotta, 44 anni, nato a Platania (Cz) e residente a San Cipirello; Raimondo Liotta, 47 anni, di Camporeale; Salvatore Lo Voi, 34 anni oggi, di San Giuseppe Jato; Giuseppe Mulè, 31 anni, di San Cipirello; Antonino Parrino, 42 anni, di San Giuseppe Jato e Rosario Parrino, 29 anni, di San Cipirello.
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