Immigrazione, donna partorisce su barcone: mamma e bambino stanno bene

di Redazione

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Immigrazione, donna partorisce su barcone: mamma e bambino stanno bene

| martedì 17 Settembre 2013 - 18:37

migranti salvati al largo delle coste siciliane

PALERMO, 17 SETTEMBRE 2013 – Sono tutti in salvo i 270 profughi rimasti per diverse ore su un barcone alla deriva nel Canale di Sicilia, in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni Sar di ricerca e soccorso. Tra di loro, una donna in avanzato stato di gravidanza che ha partorito sull’imbarcazione. Anche in questo caso, come già avvenuto nella nottata precedente, Malta ha rifiutato di accogliere i migranti.

 

I profughi sono stati trasbordati sul mercantile “Bux sailor” battente bandiera liberiana che adesso è diretto verso le coste italiane. La navigazione procede con lentezza a causa delle avverse condizioni meteo. Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalle autorità della Valletta, che hanno inviato in zona un pattugliatore che ha fornito assistenza.

 

Su uno dei cinque barconi che hanno portato in Sicilia quasi mille migranti, soccorsi in poche ore, c’era anche una donna incinta che ha partorito lungo la traversata, prima che una nave battente bandiera liberiana, la “Bux Sailor”, la soccorresse insieme agli altri 270 migranti (neonato compreso). Il natante era stato intercettato a 60 miglia da Lampedusa, dopo una richiesta di soccorso arrivata in nottata alla sala operativa da parte del sacerdote eritreo don Mosè Zerai, a sua volta contattato dai profughi mentre si trovavano in acque di competenza maltese.

Adesso la Bux Sailor si sta dirigendo verso Lampedusa, dopo le laboriose operazioni di trasbordo rese difficile dalle non buone condizioni meteo marine. Complessivamente, i migranti tratti in salvo nel Canale di Sicilia, in buona parte siriani, sono 945, soccorsi dalla Guardia costiera, dalla Marina militare e da alcuni mercantili in transito che li hanno trasbordati per condurli sulla terraferma.

Il primo allarme è scattato ieri alle 15.30, quando la Centrale operativa della Guardia costiera di Roma ha ricevuto una segnalazione della Croce rossa italiana che aveva raccolto un Sos lanciato da alcuni migranti in difficoltà, fornendo una posizione (180 miglia dalle coste siciliane, in acque maltesi) e un numero di telefono satellitare. Dopo aver contattato La Valletta, la nostra Capitaneria ha inviato un proprio aereo nella zona e ha dirottato sul punto la nave “N. Loire”, che ha preso a bordo 133 persone tra le quali diverse donne e 43 minori, facendo rotta su Catania, dove l’arrivo è previsto nella tarda serata.

Due ore dopo, alle 17.30, la stessa Centrale operativa ha ricevuto una richiesta di soccorso veniva da un barcone in difficoltà a 53 miglia a sud-ovest di Lampedusa, in area Sar (ricerca e soccorso) di competenza maltese. Nelle operazioni è stata coinvolta la nave Sirio della Marina militare, in servizio di pattugliamento nella zona, che ha messo in salvo 223 migranti – tra loro tre donne incinta – per poi dirigersi verso Pozzallo (Ragusa), dove sono giunti in serata. Nella serata di ieri un terzo barcone in difficoltà con 210 è stato soccorso a 75 miglia a sud di Lampedusa dal pattugliatore “Corsi” della Guardia costiera, che ha condotto i profughi a Porto Empedocle.

 

Quasi in contemporanea, sempre tramite telefono satellitare, la Centrale operativa ha raccolto un’altra richiesta di aiuto da parte di un barcone a 88 miglia a sud di Lampedusa, in acque Sar libiche, dove è stata dirottata – su richiesta di ausilio fatta alle nostre autorità dal paese nordafriicano – la nave liberiana “City of Hamburg” mentre da Lampedusa sono salpate due motovedette con a bordo medici del Cisom, il Corpo volontari del sovrano ordine di Malta. Il mercantile ha preso a bordo 104 dei 105 migranti. L’ultimo, in precarie condizioni di salute, è stato trasferito su una delle due motovedette per ricevere le prime cure e dirigersi verso Lampedusa, raggiunta alle 7.30 di questa mattina. Il “City of Hamburg”, scortato dalla seconda motovedetta, si è diretto anch’esso verso l’isola delle Pelagie

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