ROMA, 17 SETTEMBRE 2013 – Ricorre oggi il compleanno di Reinhold Messner, classe ’44, originario di Bressanone.
Famoso soprattutto per aver scalato tutte le quattordici vette che superano gli 8000 metri sopra il livello del mare, Messner è anche un uomo di cultura e impegnato in politica: nel 1999 diventa infatti parlamentare europeo per i Verdi, carica abbandonata in seguito all’espulsione dal partito per la partecipazione ad una pubblicità per i fucili Beretta.
Autore di decine di libri, tutti inerenti l’alpinismo e le sue missioni; ciò che lo ha infatti reso famoso è proprio la sua abilità nell’effettuare esplorazioni ed arricampate usando lo “stile alpino”, di cui è un grandissimo sostenitore, che consiste nel non utilizzare ossigeno supplementare, corde fisse e campi preinstallati.
Nel 1970 Messner, assieme al fratello Günther, partecipa alla spedizione al Nanga Parbat, alto ben 8126 metri. Durante la spedizione riceve la notizia che il clima sarebbe peggiorato il giorno dopo e decide così di affrettarsi per arrivare in cima il prima possibile. Il fratello Gunther muore però durante la discesa e Reinhold perde sette dita dei piedi a causa del congelamento.
In seguito Reinholds viene accusato di aver abbandonato il fratello ed aver proseguito, accuse smentite 30 anni dopo in seguito al ritrovamento del corpo nello stesso punto in cui Messner sosteneva fosse scomparso.
Nonostante la brutta esperienza, nel 1978 scala l’Everest senza ossigeno supplementare accompagnato da Peter Habler, anch’esso alpinista di origini austriache. Considerando l’impossibilità sino a quel momento di compiere un’impresa del genere senza l’ausilio dell’ossigeno, fu accusato di aver utilizzato di nascosto delle mini bombole e così, nel 1980, risale l’Everest da solo e senza l’ausilio di bombole supplementari.