Morte della piccola Gloria, sospeso l’anestesista del Policlinico Tor Vergata. La madre: “Mio figlio si sente in colpa, è traumatizzato”

di Redazione

» Cronaca » Morte della piccola Gloria, sospeso l’anestesista del Policlinico Tor Vergata. La madre: “Mio figlio si sente in colpa, è traumatizzato”

Morte della piccola Gloria, sospeso l’anestesista del Policlinico Tor Vergata. La madre: “Mio figlio si sente in colpa, è traumatizzato”

| lunedì 16 Settembre 2013 - 16:10

gloria

ROMA, 16 SETTEMBRE 2013 – L’anestesista che era coinvolto nell’intervento a seguito del quale ha perso la vita mercoledì scorso Gloria, la bimba gelese di due anni e mezzo, “è stato sospeso”. Lo ha annunciato il direttore del Policlinico Tor Vergata Enrico Bollero parlando a “La Vita in Diretta”.

Esprimo tutta la vicinanza di tutto l’ospedale ma voglio garantire soprattutto che sarà fatta piena luce con trasparenza e rigore. Se saranno ravvisate mancanze saranno inderogabilmente puniti i responsabili”, ha dichiarato.

 

“Posso annunciare – ha aggiunto Bollero – che in attesa di ulteriori accertamenti ho firmato un primo provvedimento di sospensione cautelare per l’anestesista coinvolto nell’intervento. Ho nominato una commissione di qualificati e riconosciuti professionisti esterni alla struttura – ha concluso – nelle persone del professor Pirozzi, capodipartimento di Anestesia del Bambin Gesù, del professor Inserra, primario di chirurgia generale e toracica del Bambin Gesù, e del professor Marsella, medico legale”.

”Dalla relazione della direzione sanitaria – ha concluso – mi è stato certificato che il catetere era pediatrico. Mi sembrerebbe assurdo che trattandosi di un bambino di due anni e mezzo un qualunque medico possa prestarsi a fare un intervento di questo tipo con un catetere da adulto”. 

 

Intanto la madre di Gloria, esprime tutto il suo dolore, non solo emotivo ma anche fisico. ”La mia gravidanza procede malissimo, ho minacce di aborto. Ho un figlio traumatizzato perché pensava di salvare la sorellina. Gli abbiamo spiegato che non è stata colpa sua perché mio figlio ha solo sei anni”. Il bambino infatto avrebbe dovuto donare il midollo osseo alla sorellina, morta in seguito a complicazioni ancora da accertare in sala operatoria. 

 

“Mio figlio – ha aggiunto sollecitata dalla giornalista alla Vita in diretta – mi ha detto: ‘Io non c’ero e non l’ho aiutata come dovevo’. Mia figlia era considerata un protocollo semplice, l’intervento doveva riuscire al 100 per cento. Era la gioia della mia vita”.

 

La donna ha ripetuto davanti alle telecamere della Rai la ricostruzione e la tempistica di mercoledì, così come lei l’ha vissuta e appuntata: ”Non si può lasciare una bambina per un’ora in una sala post operatoria – ha aggiunto – senza che le sia prestata maggiore attenzione. Mia figlia è stata assassinata dentro quella stanza. Io non voglio che nessun altro faccia la fine di mia figlia”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820