CITTÀ DEL MESSICO, 14 SETTEMBRE 2013 – Scontri in Messico tra la polizia e gli insegnanti che da un mese occupano piazza Zocalo, la principale di Città del Messico, in segno di protesta verso le riforme del sistema educativo messe in atto dal presidente Enrique Pena Nieto.
Dopo trenta giorni di occupazione continua la polizia è intervenuta sgomberando con forza la piazza attraverso l’uso di lacrimogeni e cannoni ad acqua. Trentuno persone sono finite in manette. La decisione delle autorità è stata presa per consentire lo svolgimento dei festeggiamenti per la Giornata dell’Indipendenza.
Inizialmente i maestri, scesi in piazza a migliaia, hanno ricevuto l’ordine di allontanarsi dalla piazza. Ordine puntualmente disatteso e che ha portato a un ultimatum di due ore lanciato a metà giornata. Dopo l’ennesimo rifiuto ecco l’intervento delle forze dell’ordine, subissate da oggetti di ogni tipo una volta entrate in azione.
La protesta degli insegnanti scaturisce dalla decisione di imporre standard educativi più rigorosi e che priva la categoria di alcuni privilegi come la possibilità di lasciare il posto ai figli.