ROMA, 13 SETTEMBRE 2013 – Partiranno lunedì i lavori di recupero e raddrizzamento della Costa Concordia, la nave naufragata all’Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012 provocando 32 vittime. Un’operazione da 600 milioni di euro e che vedrà coinvolte 500 persone ogni giorno. A dirigere i lavori sarà Franco Gabrielli, il commissario delegato dal Governo per questa operazione e capo della protezione civile.
Il via ai lavori verrà dato alle sei del mattino di lunedì e in prima istanza vedrà le squadre addette al recupero impegnate nel disincaglio dello scafo dal fondo marino. Il tutto avverrà, tempo permettendo, molto lentamente, applicando gradualmente dei carichi alla nave, e controllando la parte fissata a terra con ventidue martinetti idraulici presenti su undici torri fissate al fondale.
Nel fondo marino è stato anche posato un falso fondale a trenta metri di profondità che servirà da appoggio per la nave nel momento in cui la rotazione verrà completata.
Una volta raggiunto questo obiettivo alla nave verranno installati quindici cassoni di galleggiamento che porteranno lo scafo nuovamente in linea di galleggiamento. Infine verrà messa in sicurezza per garantire la sua permanenza al Giglio fino alla prossima primavera quando verrà poi trasportata al porto di Piombino, nel Livornese, sempre che, come ha spiegato lo stesso Gabrielli, “il porto della cittadina sia attrezzato e in grado di ricevere la Concordia”.
L’intera operazione difficilmente si concluderà con una giornata di lavoro. Solo la fase di raddrizzamento richiede circa dieci ore. Con ogni probabilità lo scafo dovrebbe tornare a galla nella giornata di martedì. Si tratta, in ogni caso, di un’operazione mai realizzata in precedenza e che richiede un immane sforzo da un punto di vista tecnico ed economico, nonché di manodopera.
A finanziare le manovre sarà comunque Costa Crociere, come precisato in diverse occasioni dall’ex ministro Clini, secondo il principio del “chi inquina paga”.