ROMA, 13 SETTEMBRE 2013 – L’Unione Europea continua a bacchettare l’Italia: in un’Eurozona in “graduale rispera” con un “lento recupero del prodotto”, l’Italia è ancora nell’occhio del ciclone con un’instabilità che mette “in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo”.
Il pil dell’Eurozona migliora a -0,4%, rispetto l’anno precedente a -0,6% e le stime d’inflazione sono confermate all’1,5% rispetto il precedente 1,4%., mentre le stime per il 2014 sono dell’1,3%. I dati arrivano dal bollettino della Banca centrale europea che però lancia l’allarme per l’Italia: i rimborsi dei debiti verso le imprese influiscono negativamente sul peggioramento del fabbisogno dell’Italia.
“Gli ultimi dati economici sull’Italia non sono buoni”, ha affermato questa mattina all’ingresso all’Eurogruppo il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn “Per assicurare il ritorno alla ripresa è essenziale la stabilità politica”.
“L’Italia ha avuto turbolenze politiche, ma ora si concentri sulle riforme economiche”, ha continuato dall’Ecofin. In effetti i dubbi sull’economia italiana sono forti: l’obiettibo di disavanzo per il 2013 si trova al 2,9% del Pil. Il bollettino della Bce evidenzia il peso che hanno avuto Imu e Iva sull’andamento della situazione: “In agosto il governo ha annunciato l’abolizione della prima rata dell’imposta sulle abitazioni principali di proprietà per l’anno in corso. Il mancato gettito (pari a 2,4 miliardi di euro circa, ossia lo 0,1 per cento del Pil) sarà compensato mediante un contenimento della spesa e maggiori entrate. Sempre in agosto il parlamento ha deciso di rinviare di tre mesi, al 10 ottobre, l’aumento di 1 punto percentuale dell’aliquota ordinaria dell’Iva”.