MOSCA, 12 SETTEMBRE 2013 – Il Cremlino si trova forse nella posizione più importante che abbia avuto negli ultimi anni: è Mosca la prima candidata al trovare una soluzione della crisi siriana. Putin lo sa e non si nasconde: il disarmo chimico della Siria potrebbe passare dalla Russia.
Obama ha già ceduto all’influenza del Cremlino e adesso la Russia ha consegnato un piano diviso in quattro tappe che potrebbe portare alla cessione da parte di Damasco delle armi chimiche alla comunità internazionale. Prima parte del piano sarebbe l’ingresso della Siria nell’Opac, l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche.
A svelarlo il quotidiano russo Kommersant che avalla inoltre la tesi che il piano sia stato consegnato alla Casa Bianca già martedì, nonostante l’ufficialità sia arrivata soltanto mercoledì sera. Le quattro mosse su cui Putin e i suoi si sono ingegnati prevedono oltre l’ingresso della Siria nell’Opac, la localizzazione degli arsenali di armi chimiche siriane e la dichiarazione di dove sono state prodotte.
Il terzo passaggio sarebbe l’ingresso degli ispettori Opac in Siria per esaminare le armi, ma il passaggio decisivo è il quarto e ultimo: la scelta su come distruggere le armi. Il problema però sarà concordare chi dovrà distruggerle: una delle ipotesi potrebbe vedere il lavoro concertato di Mosca e Washington. Attesissimi in questo senso i colloqui di oggi a Ginevra tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di stato a John Kerry.