ROMA, 11 SETTEMBRE 2013 – È morto a Roma nella sua abitazione Jimmy Fontana: lo ha annunciato il suo agente, Pasquale Mammaro.
Fontana, malato da tempo, avrebbe compiuto 79 anni il 13 novembre. Cantautore, contrabbassista e attore, conobbe il suo periodo di massimo successo negli anni ’60. Tra i suoi brani più noti “Il Mondo”, “Che sarà”, “Beguine”.
Tony Renis lo ricorda così: ”Grande artista e soprattutto una bella persona”. Edoardo Vianello: ”Vicino alla famiglia con tutto il cuore”.
Jimmy Fontana, nome d’arte di Enrico Sbriccoli, appassionato di jazz, impara da autodidatta a suonare il contrabbasso e inizia a frequentare l’Hot Club di Macerata, dove si esibisce con complessi di alcuni amici. Conseguito il diploma in ragioneria, si trasferisce a Roma e si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio.
Presto abbandona l’Università per dedicarsi a tempo pieno alla musica, iniziando anche a cantare, scegliendo il nome d’arte Jimmy Fontana (Jimmy in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre, di cui è ammiratore, Fontana viene scelto a caso dall’elenco telefonico).
Nel 1965 ottiene il suo più grande successo con “Il mondo”, con testo di Gianni Meccia, la musica scritta in collaborazione con Carlo Pes e l’arrangiamento curato da Ennio Morricone, canzone in gara a Un disco per l’estate 1965 che viene poi interpretata anche da molti artisti internazionali in diverse versioni.
Nel 1971 scrive la musica in collaborazione con Italo “Lilli” Greco e Carlo Pes e parte del testo insieme a Franco Migliacci della canzone “Che sarà”: l’obiettivo è di presentarla a Sanremo, e Fontana produce la registrazione a Los Angeles di Josè Feliciano che registra 3 versioni della sua canzone: in italiano, in spagnolo (dal titolo “Que Serà”) e in inglese (titolo “Shake a Hand”) prodotte da Rick Jarrard; rientrato in Italia, trova la strada sbarrata per la partecipazione al Festival insieme all’amico e collega portoricano.
Ennio Melis, allora Direttore Artistico della RCA, ha deciso di sfruttare la magia emotiva della canzone per consacrare al successo un nuovo giovane gruppo, i Ricchi e Poveri, fattisi notare l’anno precedente al festival interpretando con l’autore Nicola Di Bari La prima cosa bella.
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