ROMA, 11 SETTEMBRE 2013 – È stato consegnato al ministero della Salute il parere redatto dal comitato scientifico sul metodo Stamina che utilizza cellule staminali. Il parere, esprime una sostanziale bocciatura del metodo, che non avrebbe consistenza scientifica.
Il parere, con valutazioni critiche rispetto alle basi del metodo messo a punto dal presidente della Stamina Foundation, Davide Vannoni (nella foto), sarà vagliato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che, secondo quanto si apprende, non lo ha ancora esaminato.
Il metodo Stamina, quindi, non ha convinto il team di esperti che sono stati nominati dal ministero della Salute, secondo i quali non avrebbe consistenza scientifica.
Il parere non è comunque vincolante, ma è uno strumento di approfondimento scientifico che viene messo a disposizione del ministro della Salute.
Queste le prime reazioni di Vannoni all’ANSA: “Non mi aspettavo niente di diverso dal Comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato”.
”È stata una scelta del ministero della Salute – ha affermato Vannoni – nominare questi componenti, ed ora sarà il ministero a decidere cosa fare”. Se ”così stanno le cose – ha quindi annunciato il presidente di Stamina Foundation – Stamina farà ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all’interno del comitato scientifico”.
Con questo metodo, ha quindi ricordato Vannoni, ”sono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultati evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre”. Partendo da questi ”dati reali – ha detto – dico che una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che è già in corso all’interno di un ospedale pubblico italiano”.
Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, ”aspetto di vedere le motivazioni del parere”. Nel frattempo, ”andiamo avanti con le terapie: abbiamo 150 persone in lista di attesa a Brescia”. Quindi, ha sottolineato Vannoni, ”se la strada per il metodo Stamina potra’ essere solo quelle delle cure compassionevoli, proseguiremo con questa via, che è in ogni caso quella piu importante perche’ è in grado di assicurare una risposta immediata ai pazienti”.
D’altronde, ha concluso, ”la sperimentazione non aggiungeva nulla, perchè sarebbe stata limitata alla fase 1 e 2 e, dunque, a poche decine di malati per alcune patologie, e non sarebbe stata la soluzione per portare alla metodica alle migliaia di malati di tante patologie diverse”.
La bocciatura del comitato scientifico arriva dopo mesi di polemiche. Se infatti da un lato molti scienziati e la rivista scientifica Nature si sono pronunciati contro il metodo, accusandolo di mancanza di base scientifica, dall’altro lato le associazioni di malati e familiari a favore della libertà di cura con le staminali hanno invece sostenuto Vannoni. Al contempo, sono anche continuati i ricorsi ai giudici del lavoro da parte di decine di pazienti per ottenere il trattamento, al momento praticato solo agli Spedali Civili di Brescia dove sono già in cura 40 pazienti e 150 sono in lista di attesa.
Plaude al comitato l’Associazione Luca Coscioni: ”Non c’è metodo scientifico, non c’è rispetto delle regole dietro il metodo di Davide Vannoni. Il ministro Lorenzin – afferma il segretario dell’associazione, Filomena Gallo – non può non prendere in considerazione la relazione degli esperti: dunque deve bloccare l’inizio della sperimentazione”.
In serata arriva una precisazione del ministero in una nota: ”In merito alle indiscrezioni di stampa diramate da alcuni organi di informazione, si precisa che il ministro della Salute non ha ancora ricevuto alcuna relazione in merito alle valutazioni del comitato scientifico incaricato di esprimersi sull’avvio della sperimentazione del metodo Stamina dalla direzione generale competente per materia”.
”Come già reso noto – afferma il dicastero – per garantire la massima trasparenza, sarà cura del ministero pubblicare tempestivamente sul sito istituzionale la determinazione del Comitato scientifico”.
(Fonte Ansa)