PARTINICO (PA), 11 SETTEMBRE 2013 – La distilleria Bertolino ha assunto il figlio dell’assessore alla polizia municipale del comune di Partinico Vito D’Amico e scoppia la polemica.
Da un lato Rifondazione Comunista chiede al sindaco Salvo Lo Biundo, di revocare la delega affidata all’amministratore, dall’altro l’assessore si difende e dice che non c’è nulla di illegale.
”Mio figlio di 20 è stato assunto per 40 giorni all’interno della distilleria come decine di giovani in questo periodo di vendemmia – dice l’assessore D’Amico – Non mi sembra che ci sia nessuno scandalo. Ho fatto le cose alla luce del sole e ne avevo parlato anche con il sindaco Salvo Lo Biundo. Non c’è nulla di illegale”.
Non è della stessa opinione il presidente e il segretario del Circolo Peppino Impastato, Toti Costanzo. ”Le mansioni svolte dall’assessore D’Amico nella giunta, – dice l’esponente di rifondazione comunista – infatti, hanno finalità di controllo sulle attività produttive, specie quelle riguardanti l’opificio, oltre che interventi a sostegno dei processi di legalità. Per Rifondazione Comunista di Partinico, la vicenda crea un conflitto di competenze tra l’assessore e la sua delega, ragion per cui, oltre alla revoca della delega”.