IL CAIRO, 10 SETTEMBRE 2013 – Gli occhi della comunità internazionale sono rivolti tutti sulla Siria, ma in Egitto la situazione non migliora: chiuso il valico tra Rafah e Gaza, mentre nel Sinai settentrionale negli scorsi giorni vi sono stati scontri tra ribelli islamici e forze militari. In più, il fondatore del movimento anti-Morsi sarebbe sfuggito oggi ad un attentato.
Mahmoud Badr, fondatore del movimento egiziano Tamarod, è stato attaccato mentre si trovava nella sua auto nella tarda derata di ieri: un commando di uomini armati ha aperto il fuoco contro di lui ma il giovane attivista – che rientrava a casa da una riunione del gruppo dei 50 saggi incaricati di riformare la costituzione – è scampato all’attentato, rimanendo illeso.
Due giorni fa invece la guida suprema dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, è stato rinviato a giudizio con altri 14 dirigenti per omicidio volontario, incitamento alla violenza e terrorismo, oltre che di resistenza alle autorità e formazione di milizie in occasione delle violenze esplose a luglio durante il sit in dei Fratelli Musulmani a Giza.
Il comitato dei 50, i saggi che riscriveranno la Costituzione prima del referendum popolare, ha adesso un presidente: il posto è andato all’ex candidato alle elezioni presidenziali egiziane Amr Mussa, giù ex ministro degli esteri con Mubarak ed ex capo della Lega araba. “Siamo tutti al servizio dell’Egitto”, ha sottolineato Mussa “E stiamo ora elaborando una nuova formula della Costituzione che rifletta la vera democrazia, il pluralismo e il rispetto dei diritti dell’uomo”.
