PALERMO, 9 SETTEMBRE 2013 – I loro nomi non sono noti. Ma verso di loro si è rivolto l’odio e lo sdegno di tutti coloro i quali hanno preso a cuore la storia di Giorgio, il neonato ricoverato all’ospedale dei bambini di Palermo in gravissime condizioni per essere stato ripetutamente picchiato. Ora i genitori, a cui è stata tolta la custodia, tentano di difendersi.
”Giudicati ingiustamente da coloro che non hanno prove o sono alquanto competenti. Calunniati da persone infami, disumane, insensibili, accusatrici, senza scrupoli e di poco conto per farsi pubblicità”. Affida il suo sfogo a Facebook il padre del bimbo. L’uomo dice di essere stato giudicato da chi ”non sa cosa inventarsi per infangare l’onestà delle persone”.
I genitori sono indagati per tentato omicidio, ma moglie e marito, che inizialmente avevano dichiarato che il piccolo era caduto mentre tentava di ”gattonare”, respingono ogni accusa a loro carico. La donna ha però raccontato alle forze dell’ordine di soffrire di depressione e ha spiegato: ”Spesso è mio marito ad occuparsi di nostro figlio, ma anche lui soffre di depressione e forse per farlo stare zitto lo ha picchiato”.
I coniugi, sulle rispettive pagine del social network, si mostrano come una famiglia unita, con foto del giorno del loro matrimonio e intenti ad abbracciare e baciare il figlio. Sulla propria bacheca la madre del piccolo, che secondo i medici sarebbe già stato picchiato in passato e del cui mantenimento ha proposto di farsi carico un anonimo imprenditore milanese, ha condiviso una foto di Santa Rita da Cascia: ”La Santa – è scritto – delle cause impossibili. Portala in bacheca, proteggerà te e tutta la tua famiglia”.