Scandalo Datagate, gli Usa spiavano anche Lula

di Redazione

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Scandalo Datagate, gli Usa spiavano anche Lula

| venerdì 06 Settembre 2013 - 14:20

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WASHINGTON DC, 6 SETTEMBRE 2013 – L’NSAGATE continua a far parlare. In seguito alla pubblicazione di ieri da parte del New York Times e del Guardian di alcuni rapporti estrapolati da documenti interni al governo, si è scoperto che l’NSA e la sua corrispondente britannica GCHQ hanno investito, dal 2000 a oggi, miliardi di dollari per la decodificazione di codici e criptazioni usati da aziende ed utenti privati. 

 

Vengono in particolare citati due programmi, Bullrun ed Edgehill, la cui utilità è proprio quella di aver accesso alle informazioni degli utenti, con l’utilizzo di supercomputer, prima ancora che esse vengano criptate e mandate in rete.

Nei rapporti si parla di soldi dati ad alcune aziende, i cui nomi non sono rivelati, affinchè inserissero nei loro programmi delle “porte di servizio”, attraverso le quali l’NSA aveva accesso ai dati degli utenti. Si cita inoltre un team del GCHQ, il quale sarebbe riuscito a violare il sistema di codificazione dei principali gestori di email, cioè Google, Hotmail, Yahoo e Facebook.

Contemporaneamente l’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, in seguito alla rivelazione contenuta nei rapporti in cui si parla di spionaggi nei suoi confronti da parte della Casa Bianca, sostiene: “La risposta USA non può essere per via diplomatica, perché lo spionaggio non è stato per via diplomatica. Adesso tocca a Obama, umilmente, chiedere scusa sia alla presidente Dilma che al Brasile”.

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