PALERMO, 6 SETTEMBRE 2013 – Cinquecento mila visualizzazioni in 24 ore, una cifra. Luciano Ligabue è tornato. Senza troppi giri di parole, senza fronzoli, senza anticipazioni né attese. Solo un clic: “Si ricomincia da qui”. E via.
Il video de ‘Il sale della terra’ spopola da ieri mattina su tutti i social network. È il primo singolo estratto dal nuovo cd del rocker di Correggio, la cui uscita è prevista il 26 novembre. Chi lo conosce sa che tutto questo vuol dire una sola cosa: Luciano scalpita. E non vede l’ora di salire sui palchi di tutta Italia per cantare le sue canzoni.
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Intanto all’Arena di Verona tutto è pronto per le imminentissime sei serate che lo vedranno accompagnato dalla sua band e dall’Orchestra dell’Arena di Verona. Tutti ovviamente già sold out gli appuntamenti del 16, 17, 19, 20, 22 e 23 settembre. Anche perché saranno gli unici dal vivo in Italia per il 2013. Poi toccherà aspettare l’estate 2014 per il nuovo tour. Ma questa è un’altra storia.
Un altro anno intenso, quest’ultimo, per Ligabue. Prima Campovolo e Italia Loves Emilia, l’evento a favore delle zone terremotate. Poi il mini tour europeo, che lo ha visto varcare i confini italiani e non è la prima volta. In mezzo anche un raduno con i fans e, appunto, i preparativi per il nuovo album. E dire che voleva starsene buono buono per un po’. Per non parlare del taglio dei capelli quasi a zero, che tanto clamore aveva suscitato. Tutti a chiedersi cosa volesse dire quella scelta, se avesse un significato dal punto di vista artistico o umano. Fu lui stesso poi a fugare ogni dubbio: “Perché questo taglio? Perché ne avevo voglia, punto”.
Adesso è ‘Il sale della terra’ che tiene banco: 4 minuti e 18 secondi di rock in pieno stile Liga, già disponibile su I Tunes e dal 24 settembre nei negozi su cd singolo. Ha un testo intenso, che racconta l’Italia di oggi e, soprattutto, gli italiani. Senza che lui se ne tiri fuori, anzi. Perchè “siamo la promessa che non costa niente, siamo la vergogna che fingiamo di provare”. Ma siamo noi, per fortuna. E teniamo botta.