PALERMO, 6 SETTEMBRE 2013 – Cento anni fa, a Rio de Janeiro, nasceva Leonidas da Silva, l’inventore della “bicicleta”: l’acrobazia definita più avanti come rovesciata che lo ha reso celebre.
I suoi soprannomi erano “Diamante nero” e “Uomo di gomma” per via della sua grande abilità e la morbidezza dei suoi gesti. Negli anni trenta fu uno dei bomber più prolifici del Brasile e i suoi meravigliosi gol spingevano “i portieri a congratularsi con lui dopo essersi rialzati”. Al Flamengo dal 1936 al 1942, dove in 179 gare, segnò la bellezza di 142 gol, due in più di quelli realizzati con il San Paolo in 211 partite dal 1942 al 1950. Qui vinse ben cinque campionati. Con la nazionale brasiliana 21 gol in appena 19 gare.
È stato anche allenatore del San Paolo per due anni. Conquistò il terzo posto nei mondiali del 1938 che si disputarono in Francia. In semifinale il Brasile raggiunse l’Italia campione del mondo in carica, ma la Seleção scese in campo senza Leônidas: il Ct brasiliano Pimenta, convinto della vittoria (al punto che i brasiliani avevano già prenotato l’aereo per Parigi, teatro della finale), concesse un turno di riposo al campione, per averlo più fresco in finale. Ma gli azzurri, che di lì a poco avrebbero bissato il successo di quattro anni prima, batterono il Brasile 2-1. Per Leônidas le uniche consolazioni vennero dal terzo posto conquistato a spese della Svezia (4-2, con sua doppietta) e dal titolo di capocannoniere del torneo con 7 gol.
Google lo celebra con un Doodle ad hoc.