Immigrazione, il ministro Alfano a Siracusa: “L’Europa non può lasciare sola l’Italia”

di Redazione

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Immigrazione, il ministro Alfano a Siracusa: “L’Europa non può lasciare sola l’Italia”

| venerdì 06 Settembre 2013 - 10:49

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SIRACUSA, 6 SETTEMBRE 2013 – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano da Siracusa parla di immigrazione, in un incontro con i prefetti siciliani: fulcro della questione il punto sui flussi migratori e le condizioni di accoglienza degli immigrati.

 

Emblematico che il ministro si trovi a Siracusa perché la città e la provincia aretusea sono diventate la nuova frontiera degli sbarchi di immigrati. I posti nei centri di accoglienza per migranti sono aumentati a 16mila, ma di certo questo non basta a risolvere il problema immigrazione. “La Sicilia sta pagando un prezzo altissimo”, puntualizza subito il vicepremier “È necessaria tutta l’attenzione del governo” sulla questione, anche in un ottica di “potenziamento della sicurezza” nel sistema di accoglienza.

 

“Ho riunito qui i prefetti di tutta la Sicilia perché la Sicilia sta pagando un costo altissimo”, ha puntualizzato il vicepresidente del Consiglio, continuando: “Ritengo che il Governa debba porre un occhio di attenzione speciale a quest’Isola. Oggi la Sicilia ha un’emergenza nell’emergenza che è qui a Siracusa, diventata il terminale di vicende che si verificano sull’altra sponda del Mediterraneo e che vedono come protagonista la Siria”.

 

“La questione siriana sta dando un profilo del tutto nuovo alla nostra conoscenza passata delle dinamiche migratorie”, afferma poi il ministro dell’Interno riferendosi all’aria di guerra che tira tra il paese di Assad e gli Stati Uniti. “Abbiamo accertato che i siriano pagano da 12 a 20 mila dollari per passare in Italia”, il ministro informa dei numeri “Molti di loro hanno cospiui conti correnti in altri paesi Europei, vengono muniti di tablet, hanno un alto livello di scolarizzazione. Questo tipo di migrazione è quella che sta investendo oggi la sponda sud orientale della Sicilia”

 

Il ministro parla chiaro: “Se dall’altra parte del Mediterraneo succede una guerra civile o il numero dei flussi aumenterà esponenzialmente, il governo dovrà fare qualcosa”, poi arriva il monito forte all’Ue: “Ma l’Europa non può lasciare da sola l’Italia. Non può chiedere tanto e dare poco altrimenti diventa un’Europa difficilmente comprensibile. Il negoziato sul regolamento di Dublino andrà posto in termini assolutamente forti perché va assolutamente cambiato”. Il ministro infine assicura che tornerà per “Un’altra tappa in cui visiterò i centri d’accoglienza siracusani”. Alfano lancia la sua posizione anche sui social, twittando: “Non permetteremo che gli sbarchi mettano a rischio la sicurezza del nostro paese”.

 

 

Alfano ha parlato anche di politica, difendendo ancora una volta a spada tratta il governo Letta: “Mi sento di escludere che il presidente Letta stia lavorando a piani e soluzioni alternative a questa maggioranza e lo ha ribadito più volte”. Il vicepremier ricorda anche che il governo Letta è stato “fortemente voluto da Berlusconi mentre il leader del Pd indugiava in improbabili accordi con i grilli e faceva di tutto per far perdere tempo al paese”. Alfano poi ricorda che “la fiducia nel presidente è ben risposta nel presidente Berlusconi che è il leader politico che da due anni sostiene governi che non sono guidati né da lui né da esponenti del Pdl”.

 

“La sinistra in ogni caso sappia che l’unica forma di volotariato alla quale il Pdl possa partecipare é quella che guarda bene al Paese e mai e poi mai ai ribaltoni”, sottilinea ancora Alfano rimarcando il suo ruolo di segretario del Pdl: “Il sostegno che il presidente Berlusconi ha dato a questo governo e a quello precedente rende grave il tentativo di liquidare senza approfondire giuridicamente le carte e senza tenere conto del parere di insigni giuristi”. Infine Alfano definisce il Cavaliere “un leader che negli ultimi venti anni é stato il leader più votato del Paese”.

 

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