BUENOS AIRES, 5 SETTEMBRE 2013 – Le telefonate di Papa Francesco sono ormai fra gli aspetti più caratteristici e singolari del nuovo Pontefice e dello stesso significato innovativo del suo pontificato.
Ma stavolta Francesco non ha chiamato un comune fedele per consolarlo o rispondere a una sua richiesta d’attenzione. Stavolta il Papa sembra abbia chiamato il leader siriano Bashar al Assad. Lo rivela il sito internet del quotidiano argentino El Clarin citando fonti del Vaticano. Papa Francesco avrebbe invitato il presidente siriano a ridurre il pi possibile la repressione militare nei confronti dei ribelli e di ammorbidire le sue posizioni per favorire una soluzione diplomatica della crisi.
El Clarin scrive anche che Bergoglio non si è limitato alla chiamata a Damasco ma ha avuto colloqui con il capo dello staff di Barack Obama, Denis McDonough, cattolico e considerato fra i responsabili della decisione del presidente americano di chiedere il voto del Congresso prima dell’attacco. E avrebbe parlato anche con il presidente russo Vladimir Putin.
Ma da piazza San Pietro sembra sia in corso un vero e proprio “attacco diplomatico” ad ampio raggio per scongiurare l’opzione militare. Facile prevedere che anche Barack sentirà presto squillare il suo cellulare. E non osiamo pensare che telefonata potrebbe riservare Francesco al “Comandante Obama” in caso di attacco.
Dopo poche ore il responsabile della Sala Stampa vaticana, Padre Lombardi, ha smentito la telefonata ma non l’intensa attività diplomatica di questi giorni. Una smentita che potrebbe anche rientrare nelle classiche schermaglie della diplomazia.