ROMA, 5 SETTEMBRE 2013 – ”Il Vesuvio erutterà, è sicuro perché è un vulcano attivo, anche se non si può prevedere quando”. A dirlo è il vulcanologo giapponese Nakada Setsuya, che lancia l’allarme senza troppi giri di parole.
Lo studioso ha parlato al termine dei lavori della XII conferenza mondiale dei geoparchi ad Ascea, nel Parco nazionale del Cilento, sottolineando che ”ci sono indicatori dell’imminenza di una eruzione e monitoraggi che possono dare l’allerta” ma può capitare ”che l’eruzione avvenga nell’arco di ore e non ci sia tempo per l’evacuazione”.
Setsuya ha spiegato che fra i segnali di una possibile eruzione c’è il ”rigonfiamento del vulcano, con ‘sbuffi’ che preannunciano l’attività del magma” e il monitoraggio satellitare, con Gps, che consente di intervenire tempestivamente ”ma non se l’eruzione avviene dopo poche ore” e quindi il piano predisposto dalla Protezione civile che interessa i 18 Comuni abitati potrebbe non essere sufficiente.
Il vulcanologo giapponese ha aggiunto che ”non si può dire quando un vulcano è più pericoloso perché uno quiescente può essere più pericoloso di uno in attività” e portando ad esempio il Giappone, ha spiegato che ”molti geoparchi sono vulcanici e molta gente vi vive e lavora ma con la consapevolezza e la conoscenza della pericolosità”, soprattutto perché ”c’è una educazione sin nelle scuole”.