ROMA, 5 SETTEMBRE 2013 – “Questo G20 è la nostra ultima occasione per trovare una soluzione alternativa all’intervento militare in Siria”, ha detto il premier italiano Enrico Letta intervenuto a San Pietroburgo nel vertice che coinvolge venti nazioni e i relativi capi di governo.
“Non esiste un punto di freddezza con gli Usa – ha detto Letta – noi dobbiamo trovare una soluzione comune contro Damasco, perché non si può far finta di niente”. Letta ribadisce, però, che per l’Italia è “impossibile” a intervenire senza che ci sia un parere delle Nazioni Unite.
“Siamo molto preoccupati e abbiamo inviato l’Andrea Doria verso le coste del Libano per proteggere e supportare la nostra missione militare nel Paese”. In questo momento, più di 1.000 soldati italiano sono in Libano per la missione Unifil. Un conflitto potrebbe generare “conseguenze politiche ed economiche, per non parlare dell’insatabilità che può portare sui mercati”.
Letta si è detto soddisfatto perché questo sarà il primo G20 “dove l’Italia non sarà considerata come il grande osservato speciale e vorrei che gli italiani fossero consapevoli di quanto sia importante questo fattore. In questo G20 non si parla solo di svantaggi, ma anche di crescita e sviluppo”.
E sull’incontro con Putin con cui è stato fissato un altro vertice a Trieste, il 26 novembre, Letta ha detto: “Con il presidente russo abbiamo avuto un incontro molto significativo, abbiamo tanti obiettivi comuni da perseguire ed è per questo che siamo molto concentrati a fare bene la nostra parte”.
