Si chiamano “Advance-warning apps” (App di preallarme). Sono una serie di applicazioni per smartphone da utilizzare in vere e proprie situazioni critiche. L’ipotesi concreta di una guerra in Siria sta spaventando tutti i paesi limitrofi e i civili (quelli che rimangono e non fuggono sui barconi) sussultano a ogni fuoco d’artificio scambiandolo per l’esplosione di un’autobomba.
Una di queste App consiglierà la strada più sicura per oltrepassare i pericoli e un’altra chiamata “Laf Shield” metterà l’utente in collegamento con l’esercito. Lo scorso anno, Tahà studiò e lanciò sul mercato un’App da 80mila download: la “Ma2too3a”. Quest’ultima segnalava con dei puntini rossi sulla mappa, la folla di gente che si riuniva per protestare. Individuandone l’origine e aggiornando periodicamente le informazioni che la riguardano.
Attualmente, Taha sta studiando anche un modo per rendere l’App più precisa. L’obiettivo è quello di far sì che gli utenti possano registrare gli spari con il microfono del cellulare, così da permettere all’applicazione di individuare il modello dell’arma e da distinguerne il tipo di combattimento.