PALERMO, 3 SETTEMBRE 2013 – Lo chiamano “l’hotel della mafia”, quattordici piani affacciati sul porticciolo di Sant’Erasmo. Nelle sue sale boss e gregari hanno deciso le strategie di Cosa Nostra. Ora l’hotel San Paolo di via Messina Marine a Palermo, sequestrato negli anni Novanta, diventa residenza universitaria.
L’accordo, già annunciato nei giorni scorsi, è stato siglato oggi dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dal direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, Giuseppe Caruso, e dal rettore Roberto Lagalla.
Dieci suites, 280 camere, piscina in terrazza e ascensore panoramico, l’hotel San Paolo, quattro stelle, fu sequestrato al costruttore Giovanni Ienna, braccio operativo dei fratelli Graviano, arrestato con l’accusa di associazione mafiosa. Qui i boss di Brancaccio avevano sempre una suite a disposizione, così come il boss Leoluca Bagarella che vi tenne a battesimo il suo progetto di un partito politico, Sicilia Libera.
Ora, il San Paolo definitivamente confiscato, passerà all’Università che ne vuole fare un campus dove accogliere studenti stranieri. All’Ateneo andranno anche una struttura adiacente, ancora da definire, e le aree circostanti da adibire a parcheggio e tempo libero. A gestire tutto il complesso sarà l’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario che a Palermo offre già 855 posti letto, la mensa universitaria, servizi culturali ed attività ricreative.
Resta da sciogliere il nodo dei nove milioni di debiti che ancora pendono sull’amministrazione giudiziaria e il futuro dei 70 dipendenti che dovrebbero transitare all’Ersu.