Palermo, inaugurato a Palazzo dei Normanni un bookshop di Libera

di Redazione

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Palermo, inaugurato a Palazzo dei Normanni un bookshop di Libera

| martedì 03 Settembre 2013 - 12:19

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PALERMO, 3 SETTEMBRE 2013 – “Siamo in uno dei luoghi simbolo dell’arte siciliana e promuovere l’arte significa promuovere la bellezza, tema caro a due persone distanti tra loro come Paolo Borsellino e Peppino Impastato”. Lo ha detto il direttore generale della Fondazione Federico II, Francesco Forgione, durante l’inaugurazione del nuovo bookshop all’interno di Palazzo dei Normanni, a Palermo.

 

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Un angolo che sarà gestito dai ragazzi di Libera. “Promuovere la bellezza significa promuovere il futuro – ha aggiunto Forgione – e riconquistare le terre intese come luoghi fisici ma anche i territori istituzionali liberati dalla mafia. Questa bottega promuove i prodotti delle terre confiscate in un luogo che è stato sede di tante ombre ma anche dell’azione di tanti uomini importanti per il riscatto della Sicilia e dell’Italia come Pio La Torre e Piersanti Mattarella. A Palermo trovi le botteghe con le magliette del Padrino, altri promuovono i mafia tour, noi proponiamo le magliette di Libera con una delle frasi più belle di Borsellino”.

 

I prodotti delle terre confiscate alla mafia entrano a Palazzo dei Normanni, sede a Palermo dell’Assemblea regionale siciliana. Turisti e visitatori, ma anche gli stessi deputati regionali, potranno acquistare vini, pasta, legumi, olio d’oliva e tutti gli altri prodotti coltivati nelle terre strappate alla criminalità organizzata. 

 

Presente all’inaugurazione anche il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: “Oggi sono qui con noi tanti familiari di vittime della mafia, perché finalmente la società civile prende possesso di questo palazzo che non è più un palazzo del potere. Lo dico con una certa emozione”.

 

“Voglio ringraziare fortemente i ragazzi di Libera – ha aggiunto Ardizzone – . Oggi vince la Sicilia migliore e anche noi politici dobbiamo fare la nostra parte e chiedere scusa per tutte le volte che abbiamo voltato la testa dall’altra parte facendo
finta che alcuni fatti non ci riguardassero”.

 

Parole che richiamano e che riprendono quelle pronunciate dal presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante all’anniversario dell’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi. Montante n quell’occasione aveva dichiarato di essersi sentito “indignato e vergognato per l’atteggiamento che l’associazione degli industriali assunse nei confronti di Grassi”, dopo aver letto i verbali di Confindustria dell’epoca.

 

Un atteggiamento nuovo quindi, quello degli esponendi delle istituzioni e dell’imprenditoria, pronto a riconoscere in modo cosciente gli errori del passato in modo che non si ripetano. 

 

“Ventidue anni fa Libero Grassi – ha dichiarato Montante – decise di denunciare e Confindustria lo isolò per dare un messaggio preciso. Nel 2007 come associazione sentimmo l’esigenza di chiedere scusa alla famiglia Grassi. Abbiamo istituito il modello Libero Grassi, isoliamo chi decide di pagare, e creiamo le condizioni per il libero mercato”.

 

 

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