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Il fratricidio di Gela: tre coltellate per uccidere. Domani l’autopsia di Alessandro Valenti

GELA (CL), 2 SETTEMBRE 2013 – Sono state tre le coltellate che Vincenzo Valenti (nella foto), il metalmeccanico di 39 anni di Gela ha inferto ieri al fratello Alessandro, 28 anni, panettiere, per ucciderlo. La vittima, è stata raggiunta al braccio, alla tempia e al petto.

 

A stabilirlo è stata l’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale dopo la tragedia familiare consumatasi ieri a Gela, nel quartiere Sant’Ippolito, fra le vie Bonanno e Minardi. L’autopsia dovrebbe essere eseguita domani. Ancora oscuro il movente, perché secondo quanto ha riferito il

colonnello dei Carabinieri della Compagnia di Gela, Alessandro Magro, i due litigavano spesso e sempre per futili motivi.

 

L’assassino è rinchiuso nel carcere di contrada Balate a Gela e nelle prossime ore dovrebbe essere interrogato dal Gip. L’episodio è avvenuto ieri sera. I due avrebbero litigato davanti all’abitazione della vittima e poi il diverbio sarebbe continuato per strada dov’è infine avvenuto il delitto. L’omicida ha atteso le forze dell’ordine per costituirsi e ha subito confessato il delitto. 

Vincenzo Valenti, l’uomo di 39 anni che in via Bonanno a Gela ha ucciso il fratello Alessandro, 28 anni, pizzaiolo, sposato e padre di due figli si sarebbe infatti immediatamente pentito del suo gesto. I militari, che lo hanno arrestato con le mani ancora sporche di sangue, adesso lo stanno interrogando per risalire alle cause che hanno scatenato la sua furia omicida.

 

Vincenzo, operaio metalmeccanico in un’impresa di Milazzo, avrebbe sgozzato il fratello Alessandro per antichi dissapori e ragioni legate a un’eredità. I due appartengono a una famiglia con 11 figli. Secondo una prima ricostruzione, i due Valenti coinvolti, che non si rivolgevano la parola da diversi anni, si sarebbero incontrati davanti l’abitazione della vittima, in via Benedetto Bonanno, per un possibile chiarimento. Ma fra i due fratelli sarebbe scoppiata un’accesa discussione, culminata poi con l’omicidio, avvenuto per strada.

 

Dopo l’accoltellamento, Vincenzo Valenti ha rischiato di essere linciato dai vicini di casa. Sono stati i carabinieri che giunti sul posto che lo hanno salvato dalle ire dei vicini per portarlo in caserma. “Aveva un carattere irascibile e aggressivo”. A sostenerlo sono proprio i vicini di casa. Gli uomini dell’arma hanno sequestrato nell’abitazione dell’assassino, in via Nicolò Paci, nei pressi del luogo della tragedia, un coltello nascosto in una tinozza.

 

La vittima, alcuni anni fa, era scampata miracolosamente ad un incidente stradale dove morì la madre. Per sei mesi, Alessandro Valenti, rimase in coma.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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