TORINO, 31 AGOSTO 2013 – Diventa sempre più alto l’allarme per l’escalation delle iniziative dell’ala violenta e antagonista del movimento No tav.
Dopo gli attentati incendiari al capannone della Geomont di Bussoleno che lavora alla Tav che ha distrutto una trivella e due generatori sono stati arrestati due attivisti. Si tratta di Davide Forgione, 21 anni di Torino, e Paolo Rossi, 26 anni, originario del bergamasco ma residente a Torino. I due sono stati bloccati a bordo di un’auto nella quale c’era un vero e proprio arsenale di armi artigianali e micidiali fra cui alcune molotov, sei mortai e 63 bengala. Si sospetta che il materiale era destinato ai manifestanti che si trovano a ridotto del cantiere.
Circa 80 persone incappucciati e vestiti di nero, si sono posti di fronte al cordone di polizia e carabinieri per poi allontanarsi. Il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, ha rilasciato una preoccupata dichiarazione sul “silenzio e la sottovalutazione, se non peggio, da parte di uomini della cultura, della politica, dell’amministrazione e anche dell’informazione. Il movimento No Tav non c’entra niente con le violenze – ha chiarito Caselli – nel movimento c’è una maggioranza di persone per benissimo, mosse da istanze legittime, ma le manifestazioni violente non possono essere tollerate e vanno respinte radicalmente”.