PALERMO, 30 AGOSTO 2013 – Un operaio dell’Anas, Santo Gulino, di 44 anni, di Gangi, è stato investito mentre stava lavorando alla potatura del verde. È morto dopo il ricovero in ospedale.
Un’auto, forse a causa della pioggia, è finita contro il cantiere allestito nei pressi di Resuttano, sull’autostrada Palermo-Catania. L’operaio, in gravissime condizioni è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo dove i medici hanno potuto solo constatarne il decesso.
Il cantoniere era impegnato nell’attività di manutenzione stradale, all’interno di in un cantiere mobile a Ponte Cinque Archi sull’autostrada A19. Lo ha reso noto l’Anas. L’incidente si è verificato in corrispondenza del km 92 dell’autostrada, nei pressi di Resuttano, in provincia di Caltanissetta. Un autoveicolo ha investito l’operaio, che si stava occupando dello sfalcio dell’erba, in corsia di emergenza.
Appresa la notizia, il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci è rimasto profondamente colpito dell’accaduto e ha espresso vivo cordoglio ai familiari del cantoniere deceduto, attraverso il Direttore per la viabilità regionale per la Sicilia dell’Anas. Sul posto è presente il personale dell’Anas, per ripristinare la circolazione sulla carreggiata al momento parzializzata, e la Polizia stradale per gli accertamenti dell’autorità giudiziaria.
Sull’incidente c’è il duro commento dei sindacati sulle condizioni di sicurezza per i cantonieri. “Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dell’operaio morto stamani sull’autostrada Catania-Palermo all’altezza del bivio di Resuttano, investito mentre era impegnato nella manutenzione del verde. Nonostante i nostri ripetuti appelli sulla necessità di intervenire per potenziare la sicurezza sul lavoro per gli operai dell’Anas, niente è stato fatto”.
Ad affermarlo è Antonio Dei Bardi Segretario regionale Fit Cisl Anas, che rivela che l’operaio era un lavoratore precario. “Uno dei 112 operai cantonieri ancora part-time dei 285 che attualmente operano nell’Isola, insufficienti a gestire e curare una rete viaria di oltre 4200 km di strade ed autostrade statali, che a causa del blocco alle assunzioni e del mancato tour over l’Azienda non ha ancora trasformato full time, nonostante si stia discutendo da anni con le parti sociali di un nuovo modello organizzativo”.
“Un uso razionale del personale – aggiunge Dei Bardi – che deve essere però dotato degli adeguati strumenti per la sicurezza ed operare in numero sufficiente, consentirebbe di prevenire il più possibile episodi cosi gravi. Continuare a tagliare fondi sulla manutenzione stradale, caricare gli operai di mansioni di diverso tipo ed impegnative, non fa altro che mettere a rischio la loro sicurezza e quella degli automobilisti. E’ ora di intervenire”. Dei Bardi conclude ribadendo “sarebbe necessario un aumento degli addetti sulle autostrade per la manutenzione, strumenti e dotazioni per gli operatori, maggiori finanziamenti da destinare al settore, per ripristinare una condizione di maggiore sicurezza”.