PALERMO, 1 SETTEMBRE 2013 – Sono bastati i primi accenni a un’eventuale guerra in Siria a scatenare il panico nella popolazione locale spingendo molti a rischiare la vita in mare, su barconi improbabili, pur di raggiungere una qualsiasi terra promessa. Terra promessa che spesso è proprio la Sicilia, e Lampedusa in particolare.
“In 15 anni – ha detto il sindaco dell’Isola, Giusi Nicolini – Lampedusa ha imparato a gestire il soccorso e l’accoglienza ai migranti anche al di fuori delle situazioni emergenziali e siamo a disposizione di tutti, anche dell’Europa, per dare una mano ad affrontare le ondate di migranti che potrebbero arrivare a seguito di un intervento militare in Siria”.
Tra l’altro, nonostante l’isola finisca spesso sulle pagine dei giornali per le “invasioni” di migranti, il sindaco Nicolini ha raccontato che quest’anno le presenze turistiche sono aumentate del 30 per cento. “Questo – dice – a dimostrazione del fatto che la gente non si spaventa, ma anzi apprezza il nostro essere solidali. È come se conoscessero il cuore di tutti noi lampedusani”.