PALERMO, 30 AGOSTO 2013 – L’ordine è partito dal commissario straordinario Antonino Candela ma sembra che su tutte le furie ci sia anche l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Il direttore sanitario Giuseppe Noto con il capo del personale e il responsabile del distretto arrivano nella sede dell’Asp di via Cusmano per capire perchè dei 1.313 dipendenti solo il cinque per cento sia impiegato agli sportelli per il pubblico.
Lo racconta l’edizione siciliana de “La Repubblica” che aveva sollevato il caso delle code estenuanti alle quali sono costretti i cittadini soprattutto nella sede di via Marchese di Villabianca. Un vero e proprio blitz negli uffici che avrebbe prodotto un primo risultato: dieci impiegati in più da oggi saranno incaricati di gestire il “front office”. In via Marchese di Villabianca da due soli impiegati si passerà a nove, al presidio “Biondo” da 10 a 15.
Ma sembra che l’operazione sia solo al’inizio, ostacolata da pastoie burocratiche e clausole contrattuali che rendono buona parte dei dipendenti Asp non idonei al servizio a diretto contatto con il pubblico. Intanto Candela spiega a Repubblica: “Se sarà necessario recluteremo altro personale per potenziare gli sportelli dedicati ad anagrafe ed esenzione e dal primo dicembre daremo la possibilità agli utenti di cambiare medico di famiglia on line tramite internet”.
Ma il decisionismo di Candela pare non sia piaciuto a molti lavoratori e si sussurra già di contestazioni sindacali pronte a partire.