PALERMO, 29 AGOSTO 2013 – La questione dei precari della Pubblica amministrazione in Sicilia non può essere trattata come nel resto delle regioni d’Italia. Lo hanno fatto notare politici e sindacalisti e non ha potuto fare a meno di tenere in considerazione la specificità dell’Isola anche il ministro D’Alia, che con il governatore Crocetta ha annunciato la la formazione di un tavolo tecnico.
Si è svolto oggi, infatti, a Roma un incontro tra il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Gianpiero D’Alia, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
Nel corso del confronto sono stati esaminati i provvedimenti sul pubblico impiego approvati in Consiglio dei Ministri, e Crocetta e D’Alia hanno istituito un tavolo tecnico al quale prenderanno parte tecnici del ministero della Funzione Pubblica e della Regione siciliana, con l’obiettivo di approfondire gli effetti delle norme per la Regione e studiare la possibilità di intervenire, in sede di conversione del decreto, con misure specifiche che vadano nell’ottica di valorizzare l’autonomia siciliana.
Intanto, questo pomeriggio, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a Erice per una manifestazione sindacale, ha proposto dei concorsi per l’accesso alla Pubblica amministrazione con delle quote riservate ai precari.
“Per stabilizzare i precari – ha detto Camusso – bisogna ripristinare come dato generale e ovunque che si entra nella Pubblica amministrazione per concorsi. Ma ovviamente si devono considerare quei lavoratori che hanno, sotto varie forme contrattuali, esercitato questo lavoro e che devono avere una quota di accesso così come pare prevede la norma nazionale. Anche nelle Regioni a statuto speciale si deve tornare a una regola universale e a una certezza di diritto per tutti. Ci vuole una scelta che determini la possibilità per tutti e poi una regola generale che è quella dei concorsi e vale anche per i precari”.
La leader del sindacato ha poi espresso un giudizio sull’operato del Governo Crocetta: “La giunta regionale siciliana si è trovata di fronte a molti problemi, compreso l’alto deficit e gli straordinari problemi dell’occupazione. Credo che però cominci a esserci qualche elemento di sofferenza sui risultati. Bisognerebbe avere più costanza nel provare a risolverli concretamente e a coinvolgere le parti sociali. Non si può immaginare che una situazione così complessa si sciolga senza dare una grande funzione alla rappresentanza”.