PALERMO, 26 AGOSTO 2013 – Il concorso per dirigenti generali delle aziende sanitarie siciliane alimenta nuove polemiche destinate a sollevare nuovi polveroni. Domani e dopodomani, infatti, si svolgeranno al centro Cefpas di Catanissetta i test on line ma il sindacato nazionale dei dirigenti generali della sanità chiede l’annullamento delle prove fissate.
È l’ennesimo capitolo di una storia, non ancora conclusa, che riguarda le procedure per la formazione dell’elenco degli idonei alla nomina a direttore generale. L’accusa – secondo le forze politiche di opposizione e qualche addetto ai lavori – è di aver cambiato in corsa le regole del gioco, a discapito della trasparenza amministrativa, per poter aprire la strada a qualche aspirante candidato rimasto escluso da una prima graduatoria che aveva promosso “solo” 119 candidati fra i circa 600 che ne avevano fatto domanda.
L’espletamento di nuovi test on line, non previsti nel bando iniziale, dovrebbe consentire l’allargamento del numero degli idonei di altre 60 unità circa. Attualmente infatti – dopo le “intromissioni” della politica successive alla pubblicazione del bando di concorso in Gazzetta – esistono due graduatorie: una con 119 nomi individuati in esito alla selezione preliminare basate sull’analisi curriculare (praticamente sono quelli in pole position) e un’altra con gli “aspiranti” in possesso del requisito di adeguatezza.
La nota del sindacato nazionale dei dirigenti, cinque pagine inviate al presidente della Regione e all’assessore regionale della Salute, sottolinea – tra le tante contestazioni – che i test on line di domani e dopodomani non erano in alcun modo previsti nel bando pubblicato a dicembre scorso (approvato con delibera dalla Giunta del 4 dicembre) e che non era previsto alcun margine di discrezionalità per la Commissione. Da qui la richiesta di annullare le prove per “evitare che si consumino altri atti eventuali che possano inficiare l’intero provvedimento”, evitando “decisioni arbitrarie e irrazionali”.
Già nei giorni scorsi Vincenzo Fontana, deputato regionale del Pdl e vicepresidente della commissione Sanità, aveva sollevato la questione con una serie di interrogativi rivolti all’assessore Lucia Borsellino.
Adesso il rischio concreto è che le prove di questi due giorni si rivelino inutili perchè saranno certamente oggetto di ricorso da parte degli esclusi. E i tempi per la nomina dei nuovi manager si allungheranno di altri mesi e potrebbe essere prorogato il mandato degli attuali commissari straordinari voluti dal presidente Crocetta a gennaio. Forse un’ipotesi che non dispiacerà a qualcuno.