PALERMO, 25 AGOSTO 2013 – “Solidale sì, ma solo con i siciliani e naturalmente con gli immigrati che approdano sulle coste dell’isola, perché fa sempre buona stampa”. Inizia così l’articolo di Fosca Bincher pubblicato sul quotidiano online Libero.
E continua: “Ma ai terremotati di Abruzzo il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, non vuole sborsare nemmeno un cent”.
La giornalista di Libero fa riferimento alla delibera con cui Crocetta è stato autorizzato dalla sua giunta a ricorrere alla Corte Costituzionale contro la legge 24 giugno 2013 che convertiva il decreto legge “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015”. Più nello specifico la contestazione riguarda l’articolo 7 bis di questa legge che riguarda il finanziamento per la ricostruzione dei comuni della regione Abruzzo colpiti dal terremoto del 2009.
Come spesso succede, per venire incontro a tragedie di questo tipo, il governo stanzia una cifra che si converte in tasse per i cittadini. In questo caso, l’aumento ha riguardato l’imposta fissa di bollo che si applica a fatture, note, conti ed estratti conto nonché su ricevute, lettere e ricevute di accreditamento.
“A nessun italiano naturalmente piace pagare più tasse – continua Fosca Bincher – anche quando sono indirette come in questo caso, ma quando si tratta di solidarietà per tragedie come quella del terremoto di Abruzzo, non si storce il naso e molto difficilmente ci si tira indietro: ogni emergenza trova sempre sostegni generosi anche quando si tratta di pura volontarietà. Rosario Crocetta invece non ci sta, e agli abruzzesi quei soldi per la casa non li vuole proprio dare. Il governatore della Sicilia non contesta affatto l’aumento dell’imposta di bollo, che vale naturalmente su tutto il territorio nazionale, ma che quei soldi finiscano ai terremotati di Abruzzo invece che nelle casse della Regione Sicilia dove vorrebbe fare affluire le nuove risorse.
“Questo perché l’imposta di bollo – conclude l’articolo – farebbe parte secondo lo Statuto della Regione Sicilia «fra i tributi erariali di spettanza regionale». Il governatore quindi impugna la legge per i terremotati di Abruzzo davanti alla Corte Costituzionale «per violazione dello Statuto d’autonomia, del principio di leale collaborazione e degli articoli 36 e 37 dello stesso statuto». Ed essendo il 24 agosto il termine massimo previsto dalla procedura per l’impugnazione, per fermare i soldi dei siciliani ed evitare che vadano ai terremotati abruzzesi, Crocetta ha fatto interrompere anzitempo le ferie ai suoi assessori e anche ai funzionari della Regione, che hanno dovuto istruire la pratica del ricorso e naturalmente controfirmare gli atti”.