Sportelli multifunzionali, la Cisl: “A rischio 1.800 posti di lavoro”

di Redazione

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Sportelli multifunzionali, la Cisl: “A rischio 1.800 posti di lavoro”

| mercoledì 21 Agosto 2013 - 14:34

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PALERMO, 21 AGOSTO 2013 – A fine settembre scadrà il progetto degli sportelli multifunzionali che la Regione ha finanziato con il Fondo sociale europeo. La Cisl in una nota chiede che si faccia chiarezza specie sul futuro dei 1.800 dipendenti, il cui posto di lavoro è a rischio.

 

“Registriamo, stupiti e preoccupati – si legge nella nota -, le veline che lo stesso governo regionale filtra ad alcuni organi di stampa inducendoli a notizie parziali e interessate. Anche oggi. Di fronte a un assessore e dirigente incapace, all’assoluta mancanza di idee e soluzioni alternative, si utilizza la campagna mediatica per scaricare la responsabilità a Roma. Falso, insopportabile e pericoloso”.

 

“Ancora più grave – si legge – il ritardo del governo regionale, visto che il 7 giugno scorso ha siglato con i sindacati un accordo nel quale garantiva soluzioni entro il 15 luglio. Lo stesso Lino Leanza, ex assessore al Lavoro del governo Lombardo e sostenitore dell’attuale giunta Crocetta, e che nel 2010 ha avviato gli sportelli con l’Fse, aveva garantito soluzioni definitive con garanzia dei lavoratori dopo il primo triennio. Hanno avuto tre anni per pensarci e 10 mesi per lavorarci”.

 

“Invece il vuoto assoluto e il rischio di un massacro sociale. Ingiusto ed evitabile. Non consentiremo i licenziamenti in alcun modo. Va trovata una soluzione strutturale. La Cisl intende garantire l’occupazione qualificando e strutturando i servizi. Si lascino pure gli enti al loro destino ma si garantiscano i 1.800 lavoratori che si trovano in questa disperata situazione per scelte sbagliate e ingorde fatte dalla politica e dai governi negli anni passati. Un governo riformista si qualifica come tale in casi e difficoltà come questo riguardante gli sportelli”.

 

“Crocetta ne tragga le conseguenze – conclude la nota – e riveda responsabili e responsabilità di chi ci ha portato alla scadenza del 30 settembre senza alcun progetto e soluzione di garanzia sociale e cambiamento reale col passato. Troppi garantiti e protetti nel governo Crocetta e nell’amministrazione con poteri e stipendi strabilianti, non producono altro che guai sociali e amministrativi. Sulle questioni ed emergenze sociali ereditate del passato stanno pagando solo i lavoratori, il governo accumula fallimenti. Sull’emergenza sportelli e formazione professionale si scontano gravi ritardi e incapacità nella gestione delle risorse del Fondo sociale europeo. Pensare che lo stesso Fondo, per le ingenti risorse che possiede e per le novità normative che garantiva, doveva agevolare la rottura col passato. Crocetta, il suo governo, i partiti e l’Ars si adoperino in fretta e si sbrighino a dare conto di tanto fallimento e massacro sociale. Prevedibile ed evitabile da tempo”.

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