PALERMO, 20 AGOSTO 2013 – Nota del Codacons a favore dei 21 giornalisti dell’ufficio stampa della Regione siciliana licenziati dal presidente Crocetta, che di fatto sono rimasti senza stipendio in attesa della conclusione di una complessa vicenda giudiziaria presso il Tribunale del Lavoro di Palermo.
“Dopo i ricorsi presentati per ottenere la riammissione in servizio – ricorda il Codacons – la questione è adesso sospesa in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Il Giudice del Lavoro, infatti, su richiesta della stessa Presidenza della Regione, ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale per la pronuncia di legittimità della legge regionale 79 del 1976 che ha regolato il rapporto di lavoro tra la Regione e i dipendenti dell’ufficio stampa”.
“È stata la stessa Regione a invocare la illegittimità costituzionale della norma – sottolinea la nota – praticamente rinnegando se stessa perché chiede che sia pronunciata la illegittimità di una propria legge che per quasi 40 anni è stata regolarmente applicata. Se la Corte dovesse rigettare il ricorso i 21 licenziati dovranno essere riammessi in servizio e avranno diritto a tutti gli arretrati e al risarcimento del danno con enorme spesa quindi a carico delle casse regionali. Se la Corte dovesse accogliere il ricorso di incostituzionalità i giornalisti non sarebbero più riassunti, ma sarebbero in grado di chiedere il risarcimento del danno per essere stati titolari di un contratto stipulato da un soggetto (la Regione) che non aveva titolo. La questione è quindi – conclude il Codacons – complessa e in ogni caso la Presidenza della Regione non ne esce bene”.