IL CAIRO, 19 AGOSTO 2013 – Hosni Mubarak è libero. L’ex presidente egiziano deposto nel 2011 è stato scarcerato perché sono cadute le accuse a suo carico, ma resterà agli arresti domiciliari per un’altra situazione irrisolta: quella legata alle tangenti a un media statale.
Il prossimo 25 agosto, l’ex presidente egiziano sarà chiamato a processo per rispondere dell’accusa di complicità nella morte di alcuni manifestanti nel 2011. Secondo il legale di Mubarak, l’ex presidente potrebbe essere anche liberato dagli arresti domiciliari.
Nel frattempo, in Egitto non si arresta lo scontro tra l’esercito e quelli che ormai sono considerati terroristi o ribelli: “Non ci piegheremo alla violenza dei terroristi”, ha detto il generale Al Sisi che esclude categoricamente una riappacificazione con i Fratelli Musulmani. Lo stato d’allarme e il coprifuoco dureranno fino ai primi di settembre.
I Fratelli Musulmani urlano il nome di Morsi, lo rivogliono al comando ma questo sembrerebbe uno scenario improbabile per Il Cairo. Le tv egiziane riferiscono il numero (sempre crescente) dei militari rimasti uccisi, mentre Al Jazeera si occupa anche (soprattutto) dell’opposizione ribelle. Nel frattempo altri 25 poliziotti uccisi nel Sinai.
L’aria che si respira in Egitto è davvero delle peggiori. Erano una cinquantina i siciliani rimasti bloccati a Sharm El-Sheik: un applauso li ha accolti al loro rientro, ieri, all’aeroporto di Fontanarossa di Catania.