PALERMO, 20 AGOSTO 2013 – Crollata una parte del tetto del terzo piano della sede della facoltà di Scienze Politiche, l’ex Collegio San Rocco in via Maqueda. Il crollo ieri nel tardo pomeriggio a Palermo. L’edificio ieri era stato dichiarato inagibile ma oggi un sopralluogo dei tecnici sembra avere ridotto l’allarme.
Secondo il comunicato dell’Università le aule della facolta’ di Scienze politiche sono intatte, sicure e agibili e pertanto l’attivita’ didattica sarà garantita senza alcuna difficoltà. Questi gli esiti del sopralluogo condotto, oggi, da Protezione civile, vigili del fuoco e dall’ufficio tecnico dell’Ateneo di
Palermo dopo il crollo che ieri ha interessato il tetto del terzo piano della vecchia parte dell’edificio, quella che prospetta su via Maqueda, mai utilizzato dall’Università.
“Come hanno appurato i vigili del fuoco – dice il preside della facoltà, Antonello Miranda – le aule e i laboratori e tutti gli spazi frequentati dagli studenti non hanno subito alcun danno e non corrono alcun rischio. Pertanto l’attività didattica sarà garantita al cento per cento”.
Il complesso universitario si trova nella parte nuova dell’edificio, con ingresso da via Ugo Antonio Amico, ristrutturata dall’Ateneo pochi anni fa. Le uniche strutture universitarie che restano precauzionalmente chiuse sono la presidenza e una limitata parte degli uffici, che si trovano al secondo piano lato via Maqueda, sotto agli ambienti in cui è crollato il tetto. Ma anche queste potrebbero tornare agibili a breve.
“L’Università – spiega il prorettore all’Edilizia, Antonio De Vecchi – ha già affidato l’incarico di estrema urgenza per lo sgombero dei materiali crollati al terzo piano, in modo da mettere in sicurezza l’ambiente e potere valutare con elementi più precisi la situazione. Domani cominceranno i lavori, entro giovedì contiamo di avere le idee più chiare sull’agibilità o meno dei locali”. Nel frattempo gli arredi degli uffici sono stati trasferiti in alcune stanze vicine del nuovo plesso.
“Il Collegio San Rocco è di proprietà del Comune che lo ha dato in uso, a titolo gratuito, all’Università. Con questa, che si è prontamente attivata, ci stiamo coordinando per l’immediata messa in sicurezza tramite una ditta incaricata dall’Ateneo”. Lo ha dichiarato l’Assessore al Centro Storico Agata Bazzi, relativamente al cedimento parziale e interno della copertura del Collegio di San Rocco su un’ala che, fortunatamente, era interdetta alla fruizione pubblica.
“Sul posto restano, comunque, i tecnici del Comune per monitorare l’avanzamento dei lavori” conclude l’Assessore. Proprio i tecnici del Comune precisano che “nei prossimi giorni, una parte della carreggiata di via Maqueda rimarrà transennata, in modo tale da consentire all’impresa l’accesso e il posizionamento della piattaforma con il cestello elevatore, nonché la rimozione delle parti pericolanti, la messa in sicurezza della struttura e il ripristino della copertura dell’edificio”.
Ieri erano intervenuti i vigili del fuoco per accertare le cause e l’entità del danno. Non ci sono stati feriti, in quanto ad agosto la Facoltà nel pomeriggio è chiusa. La porzione di soffitto ceduta è di circa 200 metri quadrati.
Già negli anni ’90 il palazzo che ospita la facoltà ha avuto problemi di stabilità, soprattutto al primo piano dell’edificio dove fu affisso un cartello che invitava gli studenti a non sostare davanti l’ingresso.
“Il crollo al terzo piano dell’ex collegio San Rocco, in via Maqueda, non ha riguardato la parte dell’antico palazzo che ospita le aule della facoltà di Scienze politiche e che l’Università ha restaurato a proprie spese”. A chiarirlo ieri il preside della facoltà di Scienze politiche, Antonello Miranda.
“Il crollo – dice – ha riguardato il tetto del terzo piano della parte vecchia dell’edificio, mentre le aule e i laboratori della facoltà si trovano al primo e al secondo piano del plesso nuovo, dove c’è sempre stata la massima sicurezza per studenti, docenti e personale. I vigili del fuoco valuteranno però se dichiarare inagibile, precauzionalmente, l’intero edificio”.
L’ex collegio, prima di proprietà della Curia, è poi passato al Comune, che ne ha affidato parte in concessione trentennale all’Università. “Noi abbiamo fatto tutti i lavori di ristrutturazione – dice Miranda – e abbiamo segnalato più volte all’amministrazione comunale la necessità di recupero del terzo piano. Nella parte vecchia, al secondo piano, la facoltà ha soltanto gli uffici, anch’essi ristrutturati, che certamente adesso dovranno essere chiusi. Valuteremo nei prossimi giorni, d’intesa con l’ufficio tecnico dell’Ateneo e con i vigili del fuoco, quali iniziative intraprendere sulla parte di competenza universitaria. Di sicuro la didattica sarà garantita come prevede il manifesto degli studi”.