PALERMO, 13 AGOSTO 2013 – Il numero degli occupati in Sicilia, nel primo trimestre 2013, ha toccato il livello più basso degli ultimi diciassette anni con 1 milione 345 mila unità. Per trovare una cifra simile occorre risalire al lontano 1995, quando si raggiunse 1 milione 339 mila unità.
Le previsioni, inoltre, non sono affatto buone: nel 2013 il prodotto interno lordo dovrebbe registrare nell’Isola una flessione prossima al 3,0%, contro un dato nazionale che si attesta al -1,9% Il livello del PIL regionale a prezzi costanti tornerà quindi indietro di circa sedici anni e quello nazionale di quasi quattordici.
Sono solo alcuni dei dati più allarmanti del trentanovesimo Report Sicilia, indagine semestrale realizzata da Diste e Fondazione Curella.
Continua, dunque, una fase di acuta depressione per l’economia della Sicilia con ulteriori cali della domanda e della produzione. I consumi hanno continuato a contrarsi per la forte erosione del potere d’acquisto, dovuta alla flessione dell’occupazione che permane da più di sette anni e al rincaro dei prezzi e delle tariffe, oltre che agli effetti deleteri della politica di rigore in atto dall’estate di due anni fa sino allo scorso inverno. Anche per le imprese locali il semestre è stato difficile, comportando una revisione al ribasso dei già modesti piani d’investimento, con il conseguente calo della domanda di finanziamenti coinciso con la selettività dei criteri di fido. I fallimenti delle imprese sono aumentati in misura rilevante in Sicilia, con un tasso (+18%) tra i più elevati del Mezzogiorno.
“Purtroppo ci si accorge che al massimo si gestisce il contingente cercando di limitare i danni – dichiara il Presidente della Fondazione Curella Pietro Busetta -. Mercato del lavoro e base produttiva così ridimensionati non consentiranno di dare risposte adeguate alle migliaia di giovani che stiamo preparando. Situazione analoga a quella di tutto il Sud ma che potrebbe portare ad un crisi sociale senza precedenti, mentre è ripreso il flusso migratorio che ci depaupera di migliaia di giovani formati ogni anno”.
“Il numero di occupati – afferma il Presidente di Diste Consulting Alessandro La Monica – sceso al livello più basso degli ultimi diciassette anni, la recessione che ha prodotto profonde ferite e difficilmente sanabili per il già debole tessuto locale, l’esercizio previsionale elaborato dal Diste che da per il 2013 un Pil al meno 3%, delineano per la Sicilia un quadro a dir poco inquietante. Allora le severe azioni di aggiustamento dei conti pubblici con i giusti tagli alla spesa improduttiva e gli interventi di aggiustamento della macchina amministrativa, devono assolutamente essere associati a manovre di rilancio della domanda e degli investimenti”.
Il numero delle imprese attive a fine marzo 2013 si è aggirato attorno a 374.800 unità, denunciando l’abbandono in dodici mesi di 2.750 imprese (-0,7%). Nell’ultimo quinquennio, quindi rispetto a marzo 2008, il numero delle imprese che in Sicilia hanno chiuso i battenti e lasciato il mercato è salito a 20.284 unità produttive (-5,1%). La gravità del fenomeno può essere compresa maggiormente considerando che nello stesso tempo le imprese attive sul territorio nazionale hanno subito un ridimensionamento di 19.784 unità, con una flessione dello 0,4%.
Nel primo trimestre 2013 l’ISTAT ha contato nell’Isola 351.300 persone attivamente impegnate nella ricerca di lavoro, il 10,7% di tutti i disoccupati residenti in Italia (contro una quota del 6,0% in termini di occupazione). Un aggregato che già nel 2012 è cresciuto in misura eccezionale (+78.500 unità, pari al 32,6% in più dell’anno precedente). A seguito di questo abnorme aumento, nei primi mesi di quest’anno il loro numero si è ingrandito soltanto di 14.600 unità che corrispondono ad un +4,3% su gennaio/marzo 2012. Non è un motivo di consolazione notare quel che accade nel resto dell’Italia, in cui la disoccupazione nel primo trimestre è aumentata del 18,7% al netto della Sicilia, dopo l’exploit del 2012 (+30,2%), segno evidente che il problema coinvolge, sebbene, con sfumature differenti tutte le aree del Paese.
Nel 2012 il numero dei giovani di 15/24 anni di età residenti in Sicilia e impegnati nella ricerca attiva di lavoro è arrivato in prossimità di 77.000 unità, con un incremento su base annua del 26,9% che si è riflesso in un tasso di disoccupazione del 51,3%, mai raggiunto nell’ultimo decennio.