PALERMO, 13 AGOSTO 2013 – Gaetano Armao, ex assessore regionale al Bilancio, interviene duramente dopo le dichiarazioni del presidente Rosario Crocetta, smentendo alcuni punti della conferenza stampa.
“Il rischio del default della Sicilia di fronte all’assenza di drastici interventi di ristrutturazione della spesa non può dirsi per nulla sventato e la forte flessione delle entrate, non considerata nel bilancio 2013, svolgerà effetti negativi sul prossimo esercizio finanziario”.
“La disinvoltura con la quale l’on. Crocetta parla di bilancio e legalità è analoga a quelle che ha condotto la Sicilia alla serie di figuraccie delle quali quella sul Muos (e le parole rivolte all’ambasciatore USA) è solo il peggiore esempio”.
“Sul bilancio – continua Armao – dopo la surreale riduzione della spesa di un miliardo annunciata a poche settimane dalla elezione e mai realizzata, adesso si favoleggia di contenimenti di spesa ultramiliardari quando invece: il bilancio è stato falcidiato dall’impugnativa del commissario dello Stato (a partire dalla tabella H), la parificazione del rendiconto è stata condizionata all’approntamento di riserve non appostate nel bilancio 2013, sono stati ridotti drasticamente i fondi per investimenti, svenduto l’art. 37 dello Statuto con risorse che già erano destinate alla Sicilia, bloccata la trattativa sul federalismo fiscale, non un euro è stato ridotto in applicazione della normativa statale sui costi della politica, a cominciare dal suo stipendio (che non è, come lui sostiene, un fatto personale)”.
“Che dire poi della legalità continuamente ostentata e continuamente violata? Inapplicata la riforma della normativa sulla trasparenza amministrativa (che abbiamo prontamente denunciato al presidente del Consiglio con SiciliaOpenGov), violata la normativa anticorruzione e per questo ieri ho presentato esposto al Commissario dello Stato per richiedere il commissariamento della Regione per l’avvenuto decorso dei termini prescritti entro i quali andavano emanate alcune norme applicative evidentemente non convenienti per gli interessi di Crocetta. Finché le parole pesano più dei fatti resteremo, mentre la barca affonda, in un surreale clima da teatro dell’assurdo”.