CATANIA, 12 AGOSTO 2013 – Può essere ancora salvata la Bronte jeans, gruppo tessile catanese che aveva annunciato la cessazione dell’attività con il licenziamento di tutto il personale, ben 177 dipendenti.
“Con una certa dose di cauto ottimismo è possibile pensare che la fabbrica possa ancora essere salvata, anche se il rischio tracollo rimane in agguato”. È quanto si legge in una nota della Filctem Cgil di Catania, i cui vertici sindacali hanno partecipato ad un incontro con i rappresentanti del gruppo tessile Bronte jeans, in seguito all’annuncio della chiusura dello stabilimento etneo. Per il 4 settembre è stato fissato un incontro con sindacati, azienda e istituzioni.
“Nell’ultimo incontro – dice il segretario generale della Filctem, Giuseppe D’Aquila – abbiamo deciso, insieme all’azienda, di attendere i risvolti delle trattative commerciali che entro il mese di agosto saranno attivate con alcuni committenti. Con una certa dose di cauto ottimismo è possibile pensare che la fabbrica possa ancora essere salvata. Dai primi confronti, per lo più informali, prendiamo atto che l’azienda sta lavorando strenuamente al fine di reperire alcune commesse, fra gli altri, con i marchi che ancora oggi rappresentano l’essenza del vero Made in Italy. Uno fra tutti è di certo Jacob Coen, fra i grandi brand quello che ancora rimane ancorato alla qualità esclusiva made in Italy.
La situazione è difficile e dai risvolti tutt’altro che scontati, e l’occasione Jacob Coen, azienda che fa della qualità italiana un punto di forza rivelandosi d’esempio per tutto il settore manifatturiero, potrebbe rivelarsi fondamentale. La trattativa sulla chiusura e sui licenziamenti sarà lunga e complessa, ma pensiamo che l’azienda abbia tutte le caratteristiche per acquisire commesse da gruppi seri. Il pericolo del tracollo è comunque in agguato, per questo dopo il prossimo incontro che con l’azienda già fissato per il 4 di settembre, nell’ambito dei tempi previsti dalla procedura di mobilità legge 223/91, dovremo comunque approfondire con Bronte jeans e con le Istituzioni le condizioni per scongiurare la chiusura”.