Crocetta sugli scontri a Niscemi: “Erano prevedibili. Nella protesta anche infiltrazioni mafiose”

di Redazione

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Crocetta sugli scontri a Niscemi: “Erano prevedibili. Nella protesta anche infiltrazioni mafiose”

| sabato 10 Agosto 2013 - 07:20

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PALERMO, 10 AGOSTO 2013 – Le tensioni scoppiate a Niscemi davanti alla base militare Usa secondo il presidente Rosario Crocetta ”erano prevedibili”.

 

“Avevo avvertito dei pericoli, nei mesi e nelle settimane scorse, i ministri degli Interni: prima la Cancellieri, poi Alfano”. Così il governatore della Sicilia parla in un’intervista a Repubblica.

 

Ma Crocetta si spinge oltre e spiega come ”a manifestare, insieme alla pacifica popolazione” ci siano ”punte estremiste che esasperano la lotta. Ma ci sono anche altre infiltrazioni”. E alla domanda se alludesse alla mafia, risponde ”sì”.

 

E aggiunge: ”in una realtà come quella di Niscemi è scontato che anche gli ambienti della criminalità organizzata si approprino di una vicenda del genere”.

 

Riguardo al suo ruolo chiarisce: ”Mica l’ho data io l’autorizzazione alla costruzione del Muos”, ”ci hanno pensato il governo nazionale di centrodestra e la giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo”. La realtà, continua, ”è che io sono stato l’unico politico con una veste istituzionale a tentare di bloccarlo, il mega-radar”.

 

Ma, spiega, ”la Regione ha le mani legate”. Quanto agli effetti del Muos sulla salute, precisa: ”Non c’è certezza che non faccia male, solo non ci sono comprovati studi sul rapporto causa-effetto”.

 

“Qualche gruppo che mi attacca mente sapendo di mentire – attacca Crocetta – perché sa che oggi, quella del Muos, è una vicenda nazionale e che le decisioni devono prenderle il Governo nazionale e il Ministero della Difesa. Eppure tali gruppi non hanno presentato, fin ora, alcuna richiesta al Ministro della Difesa chiedendo di rivedere l’istallazione, come dire: demagoghi in piazza e reticenti in parlamento”.

 

“I ‘duri e puri’ rivolgano altrove la loro attenzione, facciano il proprio dovere – conclude il governatore – e si distacchino da manifestazioni violente perché non è trasformando Niscemi in un’arena di violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e democratico confronto col governo nazionale”. 

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